Casa coniugale e convivenza con un nuovo partner


E' possibile impedire al nuovo compagno/a di vivere nella casa coniugale assegnata al coniuge separato?
Casa coniugale e convivenza con un nuovo partner

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 23786 del 2014, ha ribadito un principio, consolidato anche nella prevalente Giurisprudenza di merito, prevedendo che non si possa impedire al coniuge separato di vivere con il nuovo partner nella casa coniugale assegnata dal Giudice.

Ciò consegue all'assenza, nel nostro ordinamento, di una norma che limiti il diritto dell'ex coniuge ad intraprendere una nuova relazione sentimentale, ove ciò comporti una convivenza nella casa familiare assegnata, anche nel caso sia di esclusiva proprietà dell'altro coniuge.
Pertanto non potrà essere imposto all' ex moglie di non convivere con il nuovo compagno nella casa a lei assegnata in sede di separazione.

Unico ostacolo potrebbe ravvisarsi in una situazione di disagio per i figli minori, derivante dalla presenza costante della figura del nuovo compagno all'interno della casa, ma tale circostanza dovrà essere provata e valutata dal Giudice a seguito di indagini non sempre facili.
Diverso discorso è quello relativo al diritto di mantenere l'assegnazione della casa coniugale in caso di instaurazione di una convivenza more uxorio. La Legge 154/2006 che ha introdotto l'affido condiviso, ha infatti previsto, con l'introduzione dell'art. 155 quater c.c., che il diritto al godimento della casa coniugale cessi in caso di sopravvenuta convivenza more uxorio o in caso di nuovo matrimonio.

E' bene precisare, però, che la suddetta norma è stata interpretata dalla Corte Costituzionale nel senso della inapplicabilità automatica della decadenza dal diritto di godimento, essendo preminente la valutazione nell'interesse dei figli minori, nel cui interesse è stata disposta l'assegnazione della abitazione coniugale.

Diversi sono, invece, gli effetti sulla corresponsione di un assegno di mantenimento in favore del coniuge. In questo caso, una stabile convivenza con un nuovo compagno, comporta il diritto del coniuge obbligato alla corresponsione del mantenimento di vederne ridotta l'entita sino alla sua completa eliminazione.

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di Avv. Danilo Petrelli

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