Il silenzio degli innocenti


La prevista depenalizzazione dei cosiddetti reati minori dimostra un disinteresse per la criminalità più comune
Il silenzio degli innocenti
Il silenzio degli innocenti di Stefano Giordano

La prevista depenalizzazione dei cosiddetti reati minori, dall'occupazione abusiva di case e palazzi allo scippo alla vecchietta, è una concreta sensazione di ingiustizia che pervade quelli come noi. Oberati di doveri e privati anche dei diritti essenziali

I miei concittadini che hanno occupato il palazzo di via Nicolò Garzilli possono stare tranquilli. Per loro non sarà prevista nessuna pena detentiva, e probabilmente anche non detentiva. Il reato di invasione di terreni ed edifici verrà "depenalizzato", nel senso che, con ogni probabilità, un pubblico ministero ne chiederà legittimamente l’archiviazione ed un giudice, altrettanto legittimamente, disporrà in conformità. E loro, gli abusivi, ne usciranno dunque puliti. Legittimamente però non significa giustamente: etica e diritto, moralità e legittimità, legalità e giustizia spesso non sono sinonimi e spesso indicano situazioni differenti.

Ma veniamo al punto. Un legislatore sprovveduto, in attuazione di una delega legislativa parlamentare, ha varato un pacchetto di norme che "depenalizzano" alcuni reati definiti bagatellari, considerati cioè di poco conto. I magistrati alla Davigo (che ha espresso in diretta tv il suo plauso al provvedimento) sono felici, meno lavoro inutile: in fondo perché indagare su reati che poi, alla fine, si trovano di fatto eliminati perché prossimi alla prescrizione o che comunque rivestono un allarme sociale meno inquietante? Suvvia, lasciamo lavorare i magistrati per le cose serie.
In altri termini: cosa vuoi che sia il furto della pensione della vecchietta? Non si può certo smuovere la giustizia penale, i grandi inquisitori del nostro Paese ed il giudice con i suoi invidiabili tecnicismi per la miseria di 900 euro. Di tutto il resto se ne dia cura il giudice civile, lui non ha arretrati e si occupa di cose minori.

Ma come definireste voi uno Stato che massacra di tasse il cittadino perbene e come contropartita gli regala il disinteresse assoluto per la criminalità più comune, quella che tutti noi sperimentiamo ogni giorno; uno Stato che non solo non si indigna, ma abdica al suo potere-dovere punitivo; uno Stato che non si preoccupa delle vittime, quelle più comuni, quelle più indifese, quelle silenti?

Cittadini che avete sempre osservato le leggi, rassegnatevi. Oggi è il tempo delle nefandezze legittimate: non solo non sarete premiati per la vostra onestà, ma sarete anche scherniti dai nuovi abitanti della via Garzilli, che, per la cronaca, hanno già ristrutturato il tetto della loro nuova abitazione.
09 dicembre 2014
[Immagine: di autore incerto disponibile su internet - Policy]

Articolo del:


di Avv. Stefano Giordano

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