Agevolazione per assunzioni a tempo indeterminato


Le assunzioni fatte nel 2015 di dipendenti a tempo indeterminato godranno di uno sgravio contributivo triennale
Agevolazione per assunzioni a tempo indeterminato
Un taglio dei contributi previdenziali per tre anni con un tetto massimo di 8.060 € e un risparmio complessivo per il datore di lavoro nel periodo di 24.180 €: il bonus contributivo previsto dalla legge di stabilità per le nuove assunzioni a tempo indeterminato può essere chiesto da tutti i datori di lavoro privati (compresi quindi i partiti politici e i sindacati e non solo gli imprenditori) e per tutte le qualifiche (compresi i dirigenti) a esclusione degli apprendisti e del lavoro domestico.

COME FUNZIONA IL TAGLIO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
Ecco in sintesi a chi spetta l'esonero contributivo secondo quanto specificato dalla circolare Inps 17/2015:
° TRE ANNI DI SGRAVI PER UN TETTO DI 8.060 EURO ANNUI: i datori di lavoro privati che assumono con un contratto a tempo indeterminato avranno un esonero pari all'ammontare dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi Inail, nel limite massimo di 8.060 € annui. L'esonero vale per tre anni, per le assunzioni fatte nel corso del 2015. Per ottenere l'esonero contributivo il lavoratore assunto non deve essere stato occupato nei sei mesi precedenti presso qualsiasi datore con contratto a tempo indeterminato. Quindi saranno agevolati anche quei dipendenti che anche sino al giorno precedente fossero assunti con contratti a tempo determinato, a progetto, a chiamata, ecc..
°INCENTIVO A OCCUPAZIONE: l'Inps precisa che la misura riguarda tutto il territorio nazionale e non esclude nè settori economici (riguarda anche l'agricoltura) nè datori di lavoro, e quindi "non risulta idonea a determinare un vantaggio a favore di talune imprese o settori produttivi o aree geografiche". Non è inquadrabile quindi tra gli aiuti di Stato vietati dall'Ue.
°INCENTIVI ANCHE A DIRIGENTI, ESCLUSI APPRENDISTI E COLF: l'esonero contributivo riguarda tutti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, anche part time instaurati nel 2015 a esclusione dell'apprendistato e del lavoro domestico. Sono inclusi i contratti ai dirigenti mentre sono esclusi quelli di lavoro a chiamata anche se a tempo indeterminato. Vale anche per i contratti di somministrazione e per quelli instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro.
°SGRAVI A DATORI DI LAVORO PRIVATI, ANCHE SINDACATI E PARTITI: potranno usufruire dell'esonero contributivo anche le associazioni e gli studi professionali. Non sono applicabili ai contratti fatti dalle pubbliche amministrazioni.
°NIENTE SGRAVI SE AZIENDA HA CIG: non sono applicabili gli sgravi contributivi se l'azienda è interessata da provvedimenti di cassa integrazione a meno che l'assunzione non serva ad avere professionalità diverse. La fruizione dell'esonero contributivo è subordinata al rispetto degli obblighi di contribuzione e dei contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali.
°CUMULABILE CON INCENTIVO A ASSUNZIONE DISABILI: l'esonero contributivo è cumulabile con l'incentivo per l'assunzione dei lavoratori disabili e dei giovani genitori. E' compatibile con l'incentivo a chi assume persone che fruiscono dell' Aspi e in parte anche con il cosiddetto "bonus Giovannini" (per l'assunzione di giovani under 29).
°SOPPRESSI BENEFICI CONTRIBUTIVI LEGGE 407/90: sono soppressi gli incentivi all'occupazione a favore dei datori di lavoro che assumono, con contratto a tempo indeterminato, lavoratori disoccupati da almeno ventiquattro mesi o sospesi dal lavoro e beneficiari di cig da uguale periodo (riduzione del 50% dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di 36 mesi a partire dalla data di assunzione, taglio del 100% al Sud e per le imprese artigiane).
LA DECONTRIBUZIONE INPS E IL JOBS ACT
Grazie alle nuove norme adesso licenziare conviene. Le nuove regole sui licenziamenti individuali si applicano anche ai licenziamenti collettivi, relativamente ai dipendenti assunti con contratto a tutele crescenti. Ciò significa che, per questi ultimi, eventuali licenziamenti illegittimi non sarebbero sanzionati con il reintegro (tranne che per i casi di discriminazione e di insussistenza dal fatto disciplinare) ma con gli indennizzi. La norma potrebbe rivelarsi di difficile applicazione in caso di licenziamento di lavoratori in parte coi vecchi contratti e in parte coi nuovi. La cancellazione dell'articolo 18 per i neo assunti renderà monetizzabile l'uscita e conveniente l'entrata. Ma il primo importo è inferiore al secondo, per molte classi di reddito. Ne deriva un vantaggio per l'impresa.

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di ALESSANDRO BRIANZA

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