Come si calcolono i vani catastali di un immobile


Come calcolare i vani di un immobile
Come si calcolono i vani catastali di un immobile
I vani catastali sono i locali utili effettivi detti anche vani principali; in linea di massima l'ampiezza di un vano non può superare i 15/20 mq. I vani principali vengono conteggiati come vano, mentre la cucina viene conteggiata un vano indipendentemente dalla sua superficie, gli accessori diretti (bagni, ripostigli, ingressi, corridoi, ecc.) vengono conteggiati un terzo di vano, parimenti gli accessori complementari (soffitte, cantine, ecc.) vengono conteggiati un quarto di vano.

In merito alle dipendenze (scoperti esclusivi, vani di servizio in comune, ecc.) vengono conteggiate come percentuale della consistenza complessiva fino ad un massimo del 10%. La consistenza viene arrotondata al mezzo vano il che significa che ad esempio: se dal conteggio della consistenza risultano vani 5,21 si arrotonda a vani 5.

Per quanto riguarda gli immobili a destinazione commerciale (gruppo C, come negozi C/1, magazzini C/2, garage C/6, ecc.) la consistenza viene espressa in metri quadrati che corrispondono alla superficie netta di tali immobili. Fanno eccezione i negozi (categoria C/1) per i quali vengono conteggiati per intero i metri quadrati dei locali principali (effettivamente adibiti a negozio, bottega, bar, ristorante, ecc.) mentre i locali accessori (retrobottega, servizi igienici, locali di deposito, ecc.) vengono calcolati in percentuale (mediamente del 50%).

Per il computo della consistenza si deve tener conto principalmente dei:
- VANO PRINCIPALE: sono quei vani con utilizzo principale nel contesto dell’ unità immobiliare, aventi superficie utile compresa entro i limiti minimo e massimo di ciascuna categoria, e per ciascun comune. (saloni, soggiorni, camere, stanze e cucine)
- ACCESSORI DIRETTI: si intendono accessori diretti i locali necessari al servizio e/o al disimpegno dell’abitazione che non hanno caratteristica di vano, sono tali: corridoi, bagni, W.C., ripostigli, vani bui, vani con superficie inferiore al minimo stabilito, ecc. A ognuno di questi è assegnato 1/3 di vano.
- ACCESSORI INDIRETTI: gli accessori indiretti sono tutti quei vani che pur non essendo strettamente necessari alla utilizzazione dei vani principali ne integrano la funzione, ovvero: cantine, ripostigli posti nel cortile o in soffitta, lavatoi ecc., computati 1/4 di vano.
- DIPENDENZE: vanno intese come tali tutte quelle superfici libere a servizio della U.I.U. (anche in comune), quali cortili, giardini, terrazze ecc., e quei locali destinati al servizio comune di più unità immobiliari (portici, tettoie aperte)
- ECCEDENZA: qualora la superficie è superiore al valore massimo si sottrae alla superficie del vano eccedente il limite massimo, quindi si divide il risultato per lo stesso limite massimo e tale valore va sommato al resto della consistenza.
- PERCENTUALE DI INCREMENTO O DECREMENTO: alle dipendenze, quali terrazze, cortili esclusivi e comuni, ecc. viene assegnata una percentuale che si va a sommare al totale dei vani, accessori diretti e accessori indiretti, fino a un massimo del 10%.
- ARROTONDAMENTO: il valore complessivo della consistenza si arrotonda al mezzo vano.

Articolo del:


di Geom. Giuseppe Pilati

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