L'avvocato non giura più


Il giuramento dinanzi al magistrato in udienza è stato sostituito dall' "impegno solenne ".
L'avvocato non giura più
La riforma professionale forense (Legge n. 247/2012), tra le varie novità riguardanti la professione di avvocato, ne introduce una, che, non appare esagerato o retorico, definire STORICA, contenuta nella formulazione del nuovo art. 8.

Fino all'entrata in vigore della citata riforma, l'avvocato appena abilitato, per poter legittimamente svolgere a pieno titolo la professione, doveva giurare davanti al magistrato in pubblica udienza, pronunciando una formula rituale.

Con la riforma i nuovi avvocati dovranno pronunciare la seguente formula rituale, non più davanti al Giudice, ma innanzi al proprio Consiglio dell'Ordine, riunito in seduta pubblica:
"Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, MI IMPEGNO ad osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell'assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento".

Il giuramento scompare, per far posto all'impegno solenne. Ma la vera novità è rappresentata dal fatto che tale impegno è pronunciato davanti a Colleghi del proprio Ordine e non davanti al Magistrato, ponendo così l'avvocato in una situazione di formale parità e dignità rispetto al Giudice.

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di Avv. Roberto Motto

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