TTIP - Partenariato UE / USA
L’UE è impegnata a negoziare un accordo commerciale con gli Stati Uniti, noto come TTIP, per aiutare cittadini e imprese ad approdare negli USA
Il TTIP (Partenariato Transatlantico su Commercio e Investimenti) è un accordo tra UE e USA al fine di agevolare le seguenti azioni:
1. apertura degli USA alle imprese dell'UE;
2. riduzione degli oneri amministrativi per le imprese esportatrici;
3. definizione di nuove norme per rendere più agevole ed equo esportare, importare e investire oltreoceano;
4. facilitare il riconoscimento dei titolo di studio e delle abilitazioni professionali
In sostanza, l'obiettivo è aiutare i professionisti e le imprese dell’UE - a prescindere dalle loro dimensioni o dai prodotti che vendono (o servizi che offrono) - a ottenere un migliore accesso ai mercati esteri extra UE.
Con il TTIP, le imprese europee potrebbero:
- esportare di più negli USA e aggiudicarsi appalti pubblici;
- importare una maggiore quantità di beni o servizi di cui hanno bisogno per ottenere i loro prodotti finali;
- stabilire più facilmente se un prodotto è considerato "Made in Europe" (o Made in USA);
- investire più facilmente negli USA
L'intenzione è quella di ridurre gli oneri burocratici e i costi, ma senza abbassare la guardia. In questo campo si aprono nuove prospettive per un accordo commerciale dell’UE. L'obiettivo principale è far sì che le autorità di regolamentazione europee ed americane collaborino più strettamente di quanto non facciano ora.
Questa esigenza nasce dal fatto che, per esportare verso gli Stati Uniti, le imprese dell’UE devono adeguarsi agli standard statunitensi. Spesso tali norme garantiscono lo stesso livello di sicurezza o qualità, ma sono diverse in termini di dettagli tecnici, nonché procedure per verificare se le imprese rispettano i requisiti previsti.
Tutto ciò, ovviamente, può essere costoso, soprattutto per le imprese più piccole. La cooperazione in campo normativo potrebbe ridurre tali costi, mantenendo nel contempo gli elevati livelli di protezione delle persone e dell’ambiente previsti dall'UE.
Innanzitutto, le autorità di regolamentazione europee e americane provvederanno a individuare i settori in cui gli standard europei corrispondono a quelli degli USA, riconoscendo norme generali in base al principio di reciprocità laddove le regole applicative fossero differenti, in modo che le esportazioni dell’UE verso gli USA possano limitarsi a rispettare solo la normativa europea.
Oggetto del TTIP, in pratica, è predisporre un regolamento comune, onde:
- trarne il massimo vantaggio, soprattutto per le piccole imprese;
- accedere all’energia e alle materie prime di cui hanno bisogno;
- tutelare la loro proprietà intellettuale, ossia la ricerca e le idee alla base dei nuovi prodotti;
- investire con fiducia, sapendo di poter contare su un certo grado di protezione in caso di problemi;
- risparmiare tempo e denaro nello svolgimento delle pratiche burocratiche in dogana
Gli accordi dovranno stabilire le misure necessarie per porre lo sviluppo sostenibile al centro del TTIP e garantire che il commercio contribuisca a tutelare i diritti dei lavoratori e l'ambiente, nonché un sistema formale che assicuri la costante verifica degli impegni presi.
Per le professioni tecniche lavorare oltre oceano dovrebbe diventare, dunque, più semplice. Pur non potendo arrivare (per evidenti ragioni concernenti la diversa formazione di base) al mutuo riconoscimento dei titolo di studio e delle abilitazioni professionali, le procedure per avere l’autorizzazione a esercitare saranno semplificate e, soprattutto, standardizzate.
A tal proposito, il tavolo di discussione è già iniziato, seppure i nodi da sciogliere non sono pochi.
La linea che sembrerebbe volersi adottare è quella che prevede l'assimilazione del TTIP al CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), ossia l’equivalente accordo in materia, già in corso con il Canada.
In pratica, dunque, una statuizione di percorsi standard, semplificati e più veloci, anche sul fronte delle professioni tecniche, senza che sia necessario affrontare altri percorsi di studio o l’acquisizione di ulteriori titoli nel territorio di origine.
1. apertura degli USA alle imprese dell'UE;
2. riduzione degli oneri amministrativi per le imprese esportatrici;
3. definizione di nuove norme per rendere più agevole ed equo esportare, importare e investire oltreoceano;
4. facilitare il riconoscimento dei titolo di studio e delle abilitazioni professionali
In sostanza, l'obiettivo è aiutare i professionisti e le imprese dell’UE - a prescindere dalle loro dimensioni o dai prodotti che vendono (o servizi che offrono) - a ottenere un migliore accesso ai mercati esteri extra UE.
Con il TTIP, le imprese europee potrebbero:
- esportare di più negli USA e aggiudicarsi appalti pubblici;
- importare una maggiore quantità di beni o servizi di cui hanno bisogno per ottenere i loro prodotti finali;
- stabilire più facilmente se un prodotto è considerato "Made in Europe" (o Made in USA);
- investire più facilmente negli USA
L'intenzione è quella di ridurre gli oneri burocratici e i costi, ma senza abbassare la guardia. In questo campo si aprono nuove prospettive per un accordo commerciale dell’UE. L'obiettivo principale è far sì che le autorità di regolamentazione europee ed americane collaborino più strettamente di quanto non facciano ora.
Questa esigenza nasce dal fatto che, per esportare verso gli Stati Uniti, le imprese dell’UE devono adeguarsi agli standard statunitensi. Spesso tali norme garantiscono lo stesso livello di sicurezza o qualità, ma sono diverse in termini di dettagli tecnici, nonché procedure per verificare se le imprese rispettano i requisiti previsti.
Tutto ciò, ovviamente, può essere costoso, soprattutto per le imprese più piccole. La cooperazione in campo normativo potrebbe ridurre tali costi, mantenendo nel contempo gli elevati livelli di protezione delle persone e dell’ambiente previsti dall'UE.
Innanzitutto, le autorità di regolamentazione europee e americane provvederanno a individuare i settori in cui gli standard europei corrispondono a quelli degli USA, riconoscendo norme generali in base al principio di reciprocità laddove le regole applicative fossero differenti, in modo che le esportazioni dell’UE verso gli USA possano limitarsi a rispettare solo la normativa europea.
Oggetto del TTIP, in pratica, è predisporre un regolamento comune, onde:
- trarne il massimo vantaggio, soprattutto per le piccole imprese;
- accedere all’energia e alle materie prime di cui hanno bisogno;
- tutelare la loro proprietà intellettuale, ossia la ricerca e le idee alla base dei nuovi prodotti;
- investire con fiducia, sapendo di poter contare su un certo grado di protezione in caso di problemi;
- risparmiare tempo e denaro nello svolgimento delle pratiche burocratiche in dogana
Gli accordi dovranno stabilire le misure necessarie per porre lo sviluppo sostenibile al centro del TTIP e garantire che il commercio contribuisca a tutelare i diritti dei lavoratori e l'ambiente, nonché un sistema formale che assicuri la costante verifica degli impegni presi.
Per le professioni tecniche lavorare oltre oceano dovrebbe diventare, dunque, più semplice. Pur non potendo arrivare (per evidenti ragioni concernenti la diversa formazione di base) al mutuo riconoscimento dei titolo di studio e delle abilitazioni professionali, le procedure per avere l’autorizzazione a esercitare saranno semplificate e, soprattutto, standardizzate.
A tal proposito, il tavolo di discussione è già iniziato, seppure i nodi da sciogliere non sono pochi.
La linea che sembrerebbe volersi adottare è quella che prevede l'assimilazione del TTIP al CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), ossia l’equivalente accordo in materia, già in corso con il Canada.
In pratica, dunque, una statuizione di percorsi standard, semplificati e più veloci, anche sul fronte delle professioni tecniche, senza che sia necessario affrontare altri percorsi di studio o l’acquisizione di ulteriori titoli nel territorio di origine.
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