IVA sui beni significativi: la miopia dell’Agenzia


Il rilancio dell'artigianato passa anche dalla normativa tributaria
IVA sui beni significativi: la miopia dell’Agenzia
Con la risoluzione 25/E del 06/03/2015, l’Agenzia delle Entrate è ritornata sull’argomento dell’IVA applicabile alle forniture comprendenti anche beni significativi.

Nello specifico ha analizzato le problematiche relative agli infissi: un’impresa artigiana che costruisce nel proprio laboratorio gli infissi, ha un trattamento IVA diverso rispetto a quella che li acquista già fatti e li installa senza lavorazione? Ancora, un’impresa artigiana che realizza infissi su misura, applica l’IVA come quella che ha una produzione in piccola serie?

Vediamo di chiarire i singoli aspetti.

Innanzi tutto, la normativa sui beni significativi prevede che il calcolo delle diverse aliquote IVA venga effettuato solo in caso di manutenzione ordinaria o straordinaria, perché in caso di restauro, risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia, l’applicazione dell’iva agevolata è sempre al 10%.

La richiamata normativa prevede che la manodopera e i materiali necessari all’istallazione dei beni significativi sia agevolata, mentre i beni stessi sono ad aliquota ordinaria. Il calcolo va effettuato secondo la seguente formula:

(VALORE TOTALE DELLA FORNITURA - VALORE DEI BENI SIGNIFICATIVI) X 2

Ad esempio: totale della fornitura €. 1.000,00 - valore dei beni significativi 800,00 = 200,00 corrispondenti al costo di istallazione x 2 = 400,00

La fattura sarà così emessa: "fornitura infissi presso Vs. abitazione ..." €. 1.000,00

IMPONIBILE AL 22% €. 600,00

IMPONIBILE AL 10% €. 400,00

L’oggetto del contendere, rispetto ai precedenti articoli, è sostanzialmente questo: la manodopera utilizzata per la fabbricazione del serramento, soprattutto quando si parla di serramenti su misura, rientra nella parte agevolata? Sostanzialmente si vuole capire se ci sia una disparità di trattamento tra la fornitura operata da un artigiano che fabbrica l’infisso, rispetto a quello che semplicemente lo "commercializza".

Nella sua immensa miopia, l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 25/E dello scorso Venerdì 6 marzo, dice di no!

Secondo l’Agenzia, non c’è alcuna differenza tra l’artigiano che produce l’infisso su misura, da quello che lo produce in piccola serie, da quello che acquista il bene e lo installa.

Se per la seconda e terza tipologia potremmo essere d’accordo, in quanto il prezzo del bene è facilmente individuabile, per il primo caso, invece, non ne condividiamo il comportamento.

Sappiamo bene che la leva fiscale è spesso usata anche per influenzare il mercato. Nello specifico, si parla sempre spesso del rilancio dell’artigianato, in realtà non si fa niente, ergo: l’Agenzia delle Entrate, e per essa il governo, non hanno il coraggio di esporsi e guardano solamente al gettito senza tenere conto dei riflessi positivi che si potrebbero avere in campo economico.

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di dott. Antonio Gianni Baldon

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