Cooperative di Comunità


Cooperative di Comunità: un valido strumento di valorizzazione del territorio mediante la cooperazione
Cooperative di Comunità

Le Cooperative di Comunità rappresentano un progetto promosso con l’obiettivo di produrre dei vantaggi a favore di contesti territoriali ben definiti, in particolare piccoli borghi, tramite lo strumento della cooperazione.

Tale progetto nasce dalla convinzione che il protagonismo della popolazione possa essere un valido mezzo per soddisfare bisogni comuni, sfruttare potenzialità di sviluppo locale e creare occasioni di lavoro per i giovani, in un periodo in cui sono sempre più numerose le zone del nostro Paese soggette a fenomeni di spopolamento e impoverimento e in cui le risorse a disposizione delle amministrazioni locali non sono sufficienti per far fronte ai servizi pubblici essenziali.

In Italia si contano 5683 comuni con meno di 5000 abitanti (pari al 70,2% del totale), nei quali vivono oltre 10 milioni di persone, il che sta a significare che le Comunità Cooperative potrebbero avere un elevato numero di utenti che però, per essere sfruttato, necessita di riconoscimenti giuridici.

A riguardo la Puglia è stata una regione molto attiva, tant’è che ha provveduto ad assegnare un riconoscimento normativo alle Cooperative di Comunità con la legge regionale n. 23 del 20 maggio 2014, "Disciplina delle Cooperative di Comunità", pubblicata sul Burp n. 66 del 26 maggio 2014.

In base a tale legge è attribuita la qualifica di Cooperative di Comunità alle società cooperative di cui agli artt. 2511 e seguenti del codice civile, che mirano a soddisfare le esigenze della comunità locale, valorizzando le disponibilità locali, le tradizioni culturali e le competenze dei cittadini residenti.

La Regione Puglia ha previsto l’istituzione presso l’Assessorato al lavoro e cooperazione dell’Albo regionale delle cooperative di comunità a cui gli enti cooperativi, in possesso dei requisiti richiesti, si iscrivono per ottenere il riconoscimento della relativa qualifica che consente di accedere agli interventi economici regionali, quali finanziamenti agevolati, contributi in conto capitale e contributi in conto occupazione.

Tale legge prevede che la Cooperativa di Comunità deve avere un numero di soci che, rispetto al totale della popolazione residente, deve rappresentare il 10% per i comuni fino a 2500 abitanti, il 7% nei comuni fino a 5000 abitanti e il 3% nei comuni in cui la popolazione supera i 5000 abitanti. Tali soci possono essere non solo persone fisiche o giuridiche, ma anche associazioni e fondazioni senza scopo di lucro che abbiano la residenza o la sede legale nella comunità di riferimento della cooperativa, ed inoltre enti pubblici, a partire dagli enti locali in cui opera la Cooperativa di Comunità.

La Comunità Cooperativa può svolgere tutte le attività che rispondono alle esigenze che la cittadinanza reputa essenziali e, in particolare, quelle che l’ente pubblico o il privato non riesce a garantire. Può quindi operare in campo socio-sanitario, scolastico, commerciale, turistico, ambientale, culturale, ecc. Come si legge nel testo della L. 23 del 20/05/14, infatti, gli obiettivi da perseguire possono essere: "la valorizzazione turistica, il recupero dei beni ambientali e monumentali, il recupero delle produzioni tradizionali (agricole, pastorali, artigianali), il recupero delle tradizioni culturali, il miglioramento dell’arredo e dell’igiene dei luoghi comuni e la fornitura di servizi in supporto delle fasce deboli della popolazione".

In sostanza quindi una Cooperativa di Comunità nasce dalla decisione di una comunità di unirsi per autogestirsi e auto-organizzarsi per gestire direttamente alcuni servizi e decidere sul proprio futuro. In questo modo il territorio interessato ne ricaverà vari vantaggi, primo tra tutti il fatto che i proventi realizzati dall’esercizio dell’attività saranno reinvestiti nella comunità per migliorare la qualità della vita dei cittadini o per creare nuove opportunità di lavoro all’interno della comunità stessa.
Un esempio pratico in Puglia si può trovare a Melpignano (Lecce), un comune di 2.210 abitanti in cui è stata fondata la Cooperativa di Comunità che ha reso possibile l’installazione di numerosi pannelli fotovoltaici sui tetti di numerosi edifici pubblici e privati e l’attivazione di distributori automatici di acqua potabile microfiltrata con l’intento di diminuire i costi e ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica.

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di dott. Mirko Simone

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