Voucher per l’innovazione nel campo delle ICT


Finanziamenti a fondo perduto fino a 10mila euro per le PMI per favorire l'utilizzo di tecnologie digitali
Voucher per l’innovazione nel campo delle ICT
La Commissione Ue ha definito un nuovo schema di finanziamento denominato ICT Innovation voucher.
I voucher ICT mirano a incoraggiare le microimprese e le PMI dell'Unione europea all’utilizzo di tecnologie digitali, al fine di aumentare la loro competitività e migliorare le loro possibilità di crescita. Si tratta di "buoni" di dimensioni limitate, il cui valore può variare secondo le esigenze delle PMI (ma non può essere superiore a 10.000 euro).
Le PMI di tutti i settori possono utilizzare questi voucher come "buoni" per ottenere servizi ICT da aziende private, università, centri di ricerca e altri fornitori di know-how/servizi accreditati. I voucher offriranno alle aziende un facile accesso a servizi specialisti come l'assistenza nella creazione di un sito web aziendale, l’utilizzo di strumenti di e-commerce o di più sofisticati strumenti ICT per lo sviluppo di processi interni, come ad esempio nella pianificazione della produzione, nella gestione della supply chain o delle relazioni con i clienti.
RUOLO DELLE AUTORITÀ REGIONALI
Le autorità regionali saranno responsabili per l'attuazione e l'adeguamento di tale sistema alle esigenze locali. Microimprese e PMI potranno quindi inviare la richiesta per ottenere i voucher direttamente all'organismo regionale competente.
Nella fase pilota, le Regioni possono ricevere assistenza, guida e formazione da parte dell'UE. I voucher ICT saranno finanziati attraverso il Fondi strutturali europei (FESR) - strumenti strategici per le autorità regionali per offrire supporto alle microimprese e alle PMI - e cofinanziati dalle Regioni per il 20%. Per voucher di maggior valore, è possibile applicare una quota di cofinanziamento anche da parte dall’impresa richiedente il voucher. I buoni sono normalmente assegnati attraverso bandi annuali.
Questo nuovo sistema non solo faciliterà l'accesso delle PMI al know-how tecnologico, ma incentiverà i fornitori di questo tipo di servizi a lavorare con le PMI, ampliandone i mercati e creando delle relazioni di lungo periodo con i fornitori stessi. Lo schema dei voucher è stato progettato in modo da essere di facile implementazione per le PMI grazie a una semplice procedura amministrativa da seguire.
PROCEDURA AMMINISTRATIVA DI RICHIESTA DEL VOUCHER
Per i dettagli sulla procedura amministrativa di richiesta del voucher e per conoscere le diverse caratteristiche del nuovo sistema è possibile consultare la "Guida per le Regioni: voucher per l’innovazione ICT", scaricabile al link: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/ict-innovation-vouchers-scheme
Il sistema è di facile funzionamento riassunto nel seguente schema:
Step 1
Richiesta del voucher Le PMI che hanno intenzione di fare richiesta di un voucher per l’innovazione ICT devono rivolgersi agli organismi regionali competenti e presentare un concreto piano di utilizzo di un sevizio ICT, finalizzato a introdurre un’innovazione tecnologica all’interno della loro impresa. Il piano deve contenere una stima del costo del servizio ICT scelto e può fare riferimento ad una lista di fornitori di servizi ICT accreditati.
Step 2
Allocazione dei voucher Gli organismi regionali competenti valutano i progetti basandosi su criteri pre-definiti. Nel caso di valutazione positiva l’organo competente fornisce il voucher per l’innovazione ICT all’impresa basandosi sul criterio "first come first served". L’approvazione o il rifiuto dell’applicazione dovrebbe avvenire entro pochi giorni lavorativi.
Step 3
Utilizzo e rimborso del voucher La PMI la cui proposta è stata approvata, compra il servizio ICT da fornitori accreditati e paga il servizio con il voucher. A seconda dell’implementazione locale delle norme, la PMI o il fornitore di servizi ICT riceverà il rimborso del voucher dagli organismi regionali competenti.
CONTESTO ITALIANO
Sul versante italiano Antonio Catricalà, Viceministro dello Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, sta lavorando ad un emendamento al "Decreto del Fare" per introdurre un voucher per la digitalizzazione delle PMI.
L'emendamento al DL prevede finanziamenti a fondo perduto, tramite voucher di importo massimo di 10 mila euro, per favorire la digitalizzazione dei processi aziendali e l’ammodernamento tecnologico. Con tale misura si punta ad incentivare le PMI per l'acquisto di software, hardware o servizi che consentano lo sviluppo di soluzioni di e-commerce, la connettività a banda larga, lo sviluppo di iniziative di innovazione sociale anche nel mondo no profit.
Secondo la proposta, i voucher potranno finanziare anche la formazione qualificata nel campo delle ICT.
L’Italia soffre più degli altri Paesi UE per la carenza di professionisti dell’ICT (eSkill); le carenze più evidenti, secondo il recente rapporto Glocus, si rilevano per progettisti di sistemi informatici, consulenti di software, analisti e sviluppatori di applicazioni, esperti di usabilità e accessibilità, medici e operatori sanitari specializzati nell’assistenza domestica grazie alla domotica, ingegneri esperti nella tecnologie a basso impatto ambientale, esperti di sicurezza dei sistemi. E di questa mancanza di digital skills comincia a soffrire anche il comparto manifatturiero italiano, il secondo in Europa per esportazioni dopo la Germania.
Lo stanziamento sul quale si ragiona, al momento, sarebbe di circa 200 milioni a valere su fondi europei che l'Italia rischierebbe di perdere se non saranno spesi in tempi rapidi.

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di Angela Fragnelli

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