IMU e TASI sulle case date ai figli. Buone nuove


La commissione bilancio corregge la norma sull'esenzione in caso di abitazioni concesse in comodato d'uso ai figli. Ma la riduce al 50%!
IMU e TASI sulle case date ai figli. Buone nuove
Oggi la commissione bilancio della Camera ha approvato un emendamento che modifica le condizioni per avere l’esenzione dall’IMU e dalla TASI nei casi in cui, fra genitori e figli, si conceda una abitazione in uso gratuito.

La norma approvata in precedenza al senato aveva fatto discutere parecchio i tecnici e non solo perché, se da un lato prometteva l’esenzione totale da IMU e TASI, dall’altro era inapplicabile. Infatti, una delle condizioni indicate dalla norma voleva che, per avere diritto all’esenzione suddetta, il genitore che dava in uso gratuito l’abitazione al figlio, o viceversa, non doveva essere proprietario di altro immobile nel territorio nazionale, impedendone così l’applicazione perché avrebbe significato che il proprietario, una volta data in uso gratuito la sua abitazione, doveva andare in affitto o all’estero.

Non sappiamo se la norma era stata voluta così o, semplicemente, era stata scritta male. Ma tant’è.

Ora, la Camera, con un emendamento approvato oggi e che fa parte di un maxi emendamento su cui il governo è intenzionato a chiedere la fiducia, e che quindi potrà essere approvato senza altre variazioni, prevede che il soggetto che concede in uso gratuito ad un parente di primo grado (quindi il comodato potrà avvenire solo fra genitori e figli) una abitazione avrà diritto all’esenzione se le due abitazioni saranno situate nello stesso comune ed entrambi i soggetti avranno in esse la dimora e la residenza. Quindi la norma è applicabile perché permetterà al genitore proprietario di "seconde case" di concederle ai figli in uso gratuito rimanendo residente nella stessa abitazione in cui vive oggi.

Purtroppo l’esenzione è stata prevista nella misura del 50% sia ai fini dell’IMU che della TASI.

Dati i tempi ristretti per l’approvazione definitiva in parlamento, ma forse anche per i saldi della manovra che non permettono ulteriori sconti, più che di una esenzione, chi ha concesso in uso gratuito le abitazioni ai figli, dal 2016, avrà un semplice sconto rispetto a quanto pagato nel 2014 e 2015. Ma di questi tempi meglio uno sconto del 50% applicabile che una esenzione totale inapplicabile.

Una cosa è certa: negli ultimi anni le troppe, continue, modifiche sulla tassazione degli immobili, ed in modo particolare delle abitazioni principali, hanno portato da un lato ad un innalzamento vertiginoso del prelievo fiscale e dall'altro delle complicazioni difficilmente sopportabili ed applicabili per i tecnici che devono applicarle.

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di Emilio Tasca

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