Separazione e spese straordinarie


Non è dovuto il rimborso delle spese per le cure dentistiche dei figli se non urgenti e preventivamente concordate
Separazione e spese straordinarie
Separazione e spese straordinarie: non è dovuto il rimborso delle spese per le cure dentistiche dei figli se non urgenti e preventivamente concordate.

Lo ha stabilito il Tribunale di Roma, prima sezione civile, con la sentenza n.585/2016 pronunciata a seguito della richiesta, da parte di un padre, di revoca di un decreto ingiuntivo ottenuto dalla moglie a titolo di rimborso delle spese dentistiche sostenute per i figli.

La sentenza di separazione aveva sì disposto l'obbligo per il padre di contribuire alle spese straordinarie dei figli nella misura dell'80% ma solo a condizione che vi fosse stato un accordo preventivo tra i genitori ed il servizio sociale, affidatario dei minori.

L'uomo, pur non contestando alcuni interventi urgenti, aveva però evidenziato come alcune cure, ad esempio le terapie ortodontiche per il figlio, ben potevano essere programmate e, quindi, tranquillamente concordate.
La moglie invece decideva in maniera del tutto autonoma senza coinvolgere il marito.

Il Tribunale ha dato così ragione al padre, ordinando la revoca del decreto ingiuntivo ed obbligando l'uomo al solo pagamento degli interventi urgenti pari ad euro 2.500/00 e non ad €.6.000/00 come preteso dalla donna.

Una sentenza in linea con il Protocollo stilato dal Tribunale di Roma (come da altri Tribunali), proprio al fine di individuare linee guida per meglio precisare il concetto di spese straordinarie nell'ambito della separazione o divorzio ed elencando, tra quelle subordinate al consenso di entrambi i genitori, anche le spese odontoiatriche non effettuate tramite il SSN.

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di Avv. Brunella Tarducci

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