Amministratori condominiali, deontologia professionale


Tutte le azioni messe in atto da parte dell'amministratore uscente per ritardare e/o impedire il passaggio di consegne sono una grave violazione sia delle leggi che della deontologia professionale
Amministratori condominiali, deontologia professionale
L'amministratore di condominio agisce in funzione di un mandato di rappresentanza. Quando questo viene meno per qualsivoglia motivo (vi sono almento 14 motivazioni nel CC per cambiare amministratore) il condominio effettua una assemblea e nomina un altro amministratore.
La deontologia professionale prevede il rispetto dei principi di Probità, Onestà e Lealta.
Sarebbe altresì opportuno che l'amministratore non abbia interessi in ditte, fornitori e/o attività commerciali che lavorano con o per il condominio amministrato o per lo meno che lo si espliciti all'atto di accettazione del mandato in modo da avvisare i clienti della possibile sussistenza di un conflitto di interessi.

Una regola non scritta prevede che non si parli aprioristicamente male del collega anche per favorire il conseguente passaggio di consegne che ricordo essere gratuito in quanto i documenti sono del condomino e non dell'amministratore.
L'amministratore che durante la fase di transizione tra la fine del suo mandato ed il passaggio formale di consegne compie un abuso se effettua operazioni sul CC condominiale (che ricordo essere obbligatorio) che esulano dalla normale amministrazione (pagamento utenze, tributi, etc), tutto il resto è demandato al nuovo amministratore che deve essere messo in grado di operare quanto prima.
Tutte le azioni messe in atto da parte dell'amministratore uscente per ritardare e/o impedire il passaggio di consegne sono una grave violazione sia delle leggi che della deontologia professionale.
Azioni tipo non inviare il verbale, effettuare pagamenti a fornitori e/o a se stessi, sollecitare il versamento delle quote condominiali, e via dicendo sono azioni di cui l'amministratore uscente può essere tenuto a renderne di conto.
La deontologia professionale in questo lavoro, come in qualunque altro, è essenziale per non cagionare danni agli amministrati che sono i mandatari di un rapporto fiduciario che non è sine die.
Alcuni amminstratori, a seguito della legge 220 del 2012 entrata in vigore nel giugno del 2013, interpretano la normativa, scritta non benissimo, per cercare di sfavorire la loro disnomina e di fatto bloccando il mercato, non inserendo all'Odg la nomina dell'amministratore. Ritengo che questo sia una mancanza rispetto della deontologia professionale di cui sopra.
Essendo il mandato fiduciario è mia ferma convinzione che chiedere ed ottenere la conferma anno dopo anno per svolgere tale compito sia deontologicamente corretto e necessario.

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di Giuseppe Busceti

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