Smart working: si accendono i riflettori
Il telelavoro lascia il posto al "lavoro agile"
Previsto dal Jobs Act, lo smart working sembra promettere nuovi traguardi per l'immediato futuro, promuovendo una forma di lavoro, assai flessibile, che sviluppi maggiore produttività e migliore rapporto vita-lavoro.
Questa piccola grande rivoluzione dà la possibilità, per chi lavora in una impresa, di operare da casa o in un co-working senza recarsi in ufficio, grazie anche alla grande spinta tecnologica.
La proiezione di stime mette in luce i risparmi che l'azienda porterebbe a casa per ogni singolo impiegato e le ore che lo stesso impiegato potrebbe guadagnare nell'anno in termini di tempo disponibile per sè.
Il disegno di legge stabilisce i contorni di questa nuova tipologia lavorativa :
- l'accordo deve essere stipulato per iscritto a pena di nullità;
- sono disciplinate le modalità di esecuzione della prestazione che non deve essere svolta all'interno dei locali aziendali;
- devono essere individuati i tempi di riposo dei lavoratori;
- il contratto può essere a tempo determinato o indeterminato (nel caso di recesso occorre dare un preavviso non inferiore a 30 giorni);
- riguardo al trattamento economico il Jobs Act stabilisce che il lavoratore abbia diritto a ricevere un trattamento economico non inferiore a quello dei lavoratori, con stesse mansioni, all'interno dell'azienda;
- il datore di lavoro deve inoltre garantire sicurezza e salute al lavoratore.
A buon vedere le tutele del lavoratore rimangono intonse, come deve essere, ma il mondo dell'impresa viene investito da cambiamenti che possono tradursi in nuovi traguardi economico-reddituali e di rilancio competitivo.
Certamente l'applicazione a tutto raggio di questa forma di lavoro, assai promettente, richiede una formazione culturale d'impresa importante che investe tutta la governance aziendale.
Questa piccola grande rivoluzione dà la possibilità, per chi lavora in una impresa, di operare da casa o in un co-working senza recarsi in ufficio, grazie anche alla grande spinta tecnologica.
La proiezione di stime mette in luce i risparmi che l'azienda porterebbe a casa per ogni singolo impiegato e le ore che lo stesso impiegato potrebbe guadagnare nell'anno in termini di tempo disponibile per sè.
Il disegno di legge stabilisce i contorni di questa nuova tipologia lavorativa :
- l'accordo deve essere stipulato per iscritto a pena di nullità;
- sono disciplinate le modalità di esecuzione della prestazione che non deve essere svolta all'interno dei locali aziendali;
- devono essere individuati i tempi di riposo dei lavoratori;
- il contratto può essere a tempo determinato o indeterminato (nel caso di recesso occorre dare un preavviso non inferiore a 30 giorni);
- riguardo al trattamento economico il Jobs Act stabilisce che il lavoratore abbia diritto a ricevere un trattamento economico non inferiore a quello dei lavoratori, con stesse mansioni, all'interno dell'azienda;
- il datore di lavoro deve inoltre garantire sicurezza e salute al lavoratore.
A buon vedere le tutele del lavoratore rimangono intonse, come deve essere, ma il mondo dell'impresa viene investito da cambiamenti che possono tradursi in nuovi traguardi economico-reddituali e di rilancio competitivo.
Certamente l'applicazione a tutto raggio di questa forma di lavoro, assai promettente, richiede una formazione culturale d'impresa importante che investe tutta la governance aziendale.
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