Stress e benessere psicofisico


Lo stress è un compagno di vita a cui ormai siamo tutti abituati. Non tutti, però, ne conoscono gli effetti sulla propria salute psicofisica
Stress e benessere psicofisico
Lo stress è un’esperienza comune e familiare a tutti noi, non tutti però, siamo consapevoli degli effetti che esso comporta a livello organico e psichico. Vediamo brevemente come gli stimoli esterni, fonte di stress, vengono letti dal nostro cervello e tradotti in comportamenti, non sempre salutari. Prima di tutto, dobbiamo riconoscere il coinvolgimento del nostro organismo nei sistemi di feedback biochimici che si attivano in condizioni di stress acuto o cronico. L’amigdala, un’area molto antica del nostro cervello, serviva già ai nostri antenati per mettere in atto comportamenti di conservazione: essa è deputata al riconoscimento delle condizioni di pericolo, rispetto al quale migliaia di anni fa avevamo due possibili risposte: la lotta o la fuga. Per essere attivate entrambe necessitavano di input biochimici prodotti in maniera molto rapida (quindi non elaborati dalla coscienza, dal ragionamento) che producessero modificazioni immediate nell’organismo: maggior afflusso di sangue ai muscoli, scarico adrenalinico per aumentare la reattività, la forza, la resistenza del corpo, ecc. Questo è un meccanismo primordiale indispensabile alla sopravvivenza che ancora oggi si attiva in ogni circostanza in cui ci sentiamo in pericolo: nell’uomo primitivo poteva essere allertato dalla belva feroce, così come ora si può attivare in noi uomini evoluti a causa di un animale che ci insegue all’improvviso - anche se fosse solo un cagnolino un po’ arrabbiato! L’amigdala risponde comunque come un meccanismo "on/off", cioè si attiva automaticamente nel momento del pericolo e si dovrebbe spegnere una volta che questo venga meno. Nel nostro quotidiano in realtà siamo bombardati da stimoli di varia natura: le responsabilità familiari, il lavoro, le relazioni possono tutte essere percepite come fonti di "pericolo" in senso lato, per cui questo meccanismo continua ad alimentarsi e, come una macchina, ad un certo punto diventa sovraccarico di tensione. Ecco che lo stress diventa cronico e che le risposte comportamentali non sono più funzionali, ma diventano esse stesse un pericolo per la nostra salute. Questa infatti, è minacciata da uno squilibrio permanente, che può riflettersi sulla stessa area da cui proviene il problema, oppure in altre aree, con forme di somatizzazione che, metaforicamente sono ad essa collegate. Ad esempio, accade spesso che molte donne che affrontano il periodo del pensionamento, e/o un cambiamento nel nucleo familiare (la partenza dei figli per l’università, il loro matrimonio, ecc.) vadano incontro ad un disagio conosciuto come "sindrome del nido vuoto". La casa acquista un connotato affettivo ed esperienziale nuovo, per cui si possono determinare inattese difficoltà nel dare un nuovo senso la propria vita. Andando incontro ad una crisi della propria immagine come persona di valore, una donna in tale condizione può sviluppare dei comportamenti bulimici e sfogare nel cibo, o ossessivi nel continuare a preparare una quantità eccessiva di pietanze, oppure può manifestare somaticamente il sintomo della difficoltà di deglutizione. Un altro esempio di come lo stress emotivo possa trasformarsi in un disturbo di natura psicosomatica può essere rappresentato dal caso di una ragazza che frequenti uomini svalutanti, che in molti modi mettano alla prova la sua autostima, che le trasmettano la sensazione di non avere abbastanza valore. In questa condizione il cervello invia segnali potenti al corpo, il quale a sua volta risponde con i sintomi più variegati: tono basso dell’umore, perdita di energie, indebolimento del sistema immunitario, e perché no, addirittura perdita di capelli, che metaforicamente sono il simbolo di femminilità e forza. Lo stress quindi è nemico della nostra salute: molti sono gli organi colpiti dal continuo scarico di ormoni da parte del cervello in risposta all’attivazione prolungata. Sappiamo che può danneggiare il fegato, lo stomaco, il cuore (lo stress triplica il rischio di malattie cardiache), l’apparato riproduttivo, il sistema cognitivo, quello immunitario e così via. Al livello psicologico può essere causa di sintomi depressivi, disturbi dell’alimentazione, da quadri di ansia patologica e comportamenti ossessivo compulsivi...veramente l’elenco è troppo lungo perché ognuno di noi, a seconda del proprio modo di percepire e di reagire al mondo sviluppa delle risposte diverse. Tuttavia, una volta raggiunta la consapevolezza del proprio problema è importante conoscere le possibilità per superarlo. Molte sono le tecniche ed i modi di affrontare le cause dello stress: alcune possono sembrare più complesse e lunghe, altre invece sono semplici e utilizzabili facilmente da tutti ogni volta che ne abbiamo bisogno. Talvolta può essere sufficiente impegnare una parte più o meno ampia del proprio tempo libero ad un’attività ricreativa come suonare uno strumento, disegnare, frequentare un corso o ancora allenarsi. Per molte persone sarà è utile imparare e praticare tecniche di rilassamento come il training autogeno, lo yoga, o l’ipnosi. Nei casi più complessi e fisicamente debilitanti è opportuno contattare lo specialista di riferimento: il medico di fiducia può costituire il primo step per valutare correttamente una situazione di salute compromessa al livello psicofisico e può indirizzare verso gli accertamenti medici più opportuni. Allo stesso tempo, qualora fosse riscontrabile un coinvolgimento dell’equilibrio psicologico ed emotivo, è essenziale contattare uno specialista dell’area psichica: uno psicologo o psicoterapeuta è la figura di riferimento più adatta a valutare e gestire le problematiche della salute mentale e dell’equilibrio esistenziale. Questi esperti sapranno individuare gli eventuali risvolti dello stress sulle aree di competenza ed aiutare la persona a superare le difficoltà con le risorse che ognuno ha a disposizione e con l’aiuto di strumenti e tecniche psicologiche quali il colloquio, l’assessment, la psicodiagnosi, l’ipnosi e molto altro, al fine di favorire il raggiungimento di una condizione di benessere ottimale, in cui la persona avrà imparato a comprendere e gestire autonomamente lo stress come risposta alle sollecitazioni interne ed esterne, e a rispondervi in maniera sana e intergrata.

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di Alessia Vilei

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