Parte il nuovo Ispettorato per il Lavoro


L’Ispettorato nasce al fine di razionalizzare e semplificare l'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale
Parte il nuovo Ispettorato per il Lavoro
Con DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 maggio 2016, n. 109 (GU n.143 del 21-6-2016) "Regolamento recante approvazione dello Statuto dell'Ispettorato nazionale del lavoro", è stato approvato lo Statuto dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
L’Ispettorato è dotato di autonomia organizzativa e contabile ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e al controllo della Corte dei Conti.
L’attività dell’Ispettorato è disciplinata dal D.Lgs. 14 settembre 2015, n.149 e dal DPR 109/2016.
L’Ispettorato nasce al fine di razionalizzare e semplificare l'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, nonchè al fine di evitare la sovrapposizione di interventi ispettivi e svolge le attività ispettive già esercitate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dall'INPS e dall'INAIL.
L'Ispettorato esercita, in particolare, le seguenti funzioni e attribuzioni:
a) esercita e coordina su tutto il territorio nazionale, sulla base di direttive emanate dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, la vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria nonchè legislazione sociale, ivi compresa la vigilanza in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nei limiti delle competenze già attribuite ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e gli accertamenti in materia di riconoscimento del diritto a prestazioni per infortuni su lavoro e malattie professionali, della esposizione al rischio nelle malattie professionali, delle caratteristiche dei vari cicli produttivi ai fini della applicazione della tariffa dei premi;
b) emana circolari interpretative in materia ispettiva e sanzionatoria nonché direttive operative rivolte al personale ispettivo;
c) propone gli obiettivi quantitativi e qualitativi delle verifiche ed effettua il monitoraggio sulla loro realizzazione;
d) cura la formazione e l'aggiornamento del personale ispettivo, ivi compreso quello di INPS e INAIL;
e) svolge le attività di prevenzione e promozione della legalità presso enti, datori di lavoro e associazioni finalizzate al contrasto del lavoro sommerso e irregolare;
f) esercita e coordina le attività di vigilanza sui rapporti di lavoro nel settore dei trasporti su strada, i controlli previsti dalle norme di recepimento delle direttive di prodotto e cura la gestione delle vigilanze speciali effettuate sul territorio nazionale;
g) svolge attività di studio e analisi relative ai fenomeni del lavoro sommerso e irregolare e alla mappatura dei rischi, al fine di orientare l'attività di vigilanza;
h) gestisce le risorse assegnate, anche al fine di garantire l'uniformità dell'attività di vigilanza, delle competenze professionali e delle dotazioni strumentali in uso al personale ispettivo;
i) svolge ogni ulteriore attività, connessa allo svolgimento delle funzioni ispettive, ad esso demandata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
j) riferisce al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, all'INPS e all'INAIL ogni informazione utile alla programmazione e allo svolgimento delle attività istituzionali delle predette amministrazioni;
k) ferme restando le rispettive competenze, si coordina con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali (ASL) e delle agenzie regionali per la protezione ambientale (ARPA) al fine di assicurare l'uniformità di comportamento ed una maggiore efficacia degli accertamenti ispettivi, evitando la sovrapposizione degli interventi.
L'Ispettorato ha una sede centrale in Roma e un massimo di 80 sedi territoriali e utilizzerà il personale già in servizio presso le direzioni interregionali e territoriali del lavoro e presso la direzione generale per l'attività ispettiva del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

L’istituzione di una agenzia unica a livello nazionale per le ispezioni sul lavoro è il primo passo verso la razionalizzazione e semplificazione dell'attività ispettiva, attraverso misure di coordinamento di tutti gli enti interessati. Come indicato sopra, al momento restano esclusi i controlli in capo all’ASL e all’ARPA (sono attualmente di competenza regionale).

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di Radice Paola

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