Il disturbo d'ansia


Come riconoscere un disturbo d'ansia
Il disturbo d'ansia
L’ansia è uno stato che tutti prima o poi sperimentiamo. Essa si differenzia dalla paura, perchè quest’ultima è un’emozione che si attiva in situazioni di minaccia imminente, mentre l’ansia è la preoccupazione per una minaccia futura, pertanto può essere più duratura e persistente. È importante tener presente che per minaccia non si intende soltanto una minaccia per la propria vita o incolumità fisica, bensì ogni situazione potenzialmente pericolosa per l’individuo; ad esempio, per una persona per cui è molto importante avere successo o riuscire bene in ogni situazione, per cui ha elevate aspettative su di sè, un esame universitario può essere fonte di ansia, nella misura in cui un brutto voto è una minaccia per la propria autostima. Inoltre, mentre la paura solitamente è rivolta a un oggetto ben preciso, spesso non è ben chiaro perchè proviamo ansia: siamo ansiosi ma non capiamo perchè.
Spesso l’ansia si manifesta attraverso tensioni muscolari, sregolazione delle funzioni vitali (es. senso di fame, sonno) e sintomi somatici (mal di testa, nausea, diarrea), che possono insorgere anche in situazioni in cui ci sembra di essere tranquilli o di non aver nessun motivo per essere agitati. Ci si può anche sentire in ansia senza sapere perchè, oppure conoscere bene quali sono le situazioni e gli stimoli che ci attivano; ci si può sentire in ansia per la maggior parte della giornata e quasi tutti i giorni, oppure solo in determinate circostanze. Quello che è certo è che l’ansia peggiora la qualità della vita, non permette di vivere al meglio le esperienze positive e di affrontare in modo efficace le difficoltà. Pertanto è importante affrontarla con strategie efficaci.

Quali sono, quindi, i modi efficaci per combattere l’ansia?
Bisogna innanzi tutto capire se si soffre di un disturbo d’ansia oppure no.
Si parla di ansia non patologica se:
- i pensieri preoccupanti si concentrano in momenti specifici della giornata (ad esempio prima di addormentarsi);
- lo stress provato non è eccessivo;
- ci si sente capaci di gestire i problemi e le preoccupazioni che causano ansia;
- lo stato d’ansia è limitato a situazioni problematiche specifiche (es. il lavoro o una situazione familiare complessa);
- l’ansia non limita la vita e le attività quotidiane.
In questo caso, per imparare a gestire al meglio la propria ansia può bastare praticare alcune tecniche di rilassamento, come la mindfulness o il training autogeno, oppure intraprendere un breve percorso di sostegno psicologico focalizzato all’individuazione di strategie di gestione delle emozioni e dei pensieri ansiogeni nonchè di risoluzione dei problemi.

Si parla, invece, di disturbo d’ansia quando:
- i pensieri preoccupanti durano per la maggior parte della giornata e si protraggono nel tempo;
- lo stress e il disagio percepito è notevole;
- si sente di non essere in grado di controllare e gestire le situazioni che creano ansia;
- l’ansia non è collegata a una specifica situazione problematica ma a ogni situazione quotidiana o, persino, è slegata da qualsiasi situazione concreta e generalizzata (si è in ansia ma non si sa perchè);
- l’ansia limita la vita e le attività quotidiane.

In questo caso, ci troviamo di fronte a una situazione complessa che richiede un aiuto più intenso e globale, pertanto si consiglia un percorso di psicoterapia (eventualmente integrato da tecniche di rilassamento) per indagare l’origine dell’ansia e per risolvere il problema alla radice.

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di Dott.ssa Chiara Ostini

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