Non sposare la tua banca!


La fedeltà non paga in ambito bancario: questa è la triste realtà dei fatti
Non sposare la tua banca!
Mantenere attivo il conto corrente con lo stesso Istituto nel tempo non è conveniente; Bankitalia ha, infatti, calcolato che rimanere 10 anni con la stessa banca comporta costi quasi raddoppiati rispetto allo stesso conto aperto entro l’anno.
Pigrizia, comodità ed abitudine sono i motivi principali per i quali le famiglie tendono a non cambiare Istituto: sono infatti ancora pochi coloro che decidono di cambiare. Ma oggi, grazie alla trasferibilità del conto corrente le banche hanno cominciato a mettersi in concorrenza tra di loro ed a incentivare nuovi clienti al cambio. Secondo la normativa vigente, il cambio deve essere completamente gratuito, senza adempimenti burocratici a carico del cliente e il trasferimento deve avvenire entro 12 giorni della richiesta. Inoltre, è possibile far richiedere il trasferimento del rapporto alla banca subentrante tramite una semplice delega a quest’ultima e, quindi, sarà lei ad occuparsi del trasferimento anche degli eventuali strumenti finanziari presenti sul dossier titoli e/o delle varie utenze (luce, gas, telefono, ecc.). Facile, gratuito e veloce: quindi perché aspettare?
La competizione tra i vari Istituti è avvenuta grazie anche al sopravvento della digitalizzazione del mondo finanziario e con la diffusione di molti Istituti solo, o in prevalenza, online. Questi ultimi per accaparrarsi nuovi clienti hanno messo in atto nel tempo numerose strategie di marketing: canone zero, tassi agevolati ed incentivi economici sono le più diffuse. Il problema in alcuni casi sorge dopo un lasso di tempo più o meno lungo durante il quale le offerte potrebbero venire meno ed è per questo che le condizioni devono essere costantemente monitorate nel tempo.
Un ulteriore crescita delle banche online potrebbe venire dal fatto che, soprattutto le nuove generazioni, non hanno più bisogno dello sportello e preferiscono effettuare le operazioni tramite pc, tablet o smartphone. In futuro potrebbe, quindi, non essere più necessario disporre di un conto corrente aperto presso una filiale fisica ed il processo in atto va in questa direzione: i maggiori Istituti stanno già riducendo il personale ogni anno con la conseguente chiusura di filiali sul territorio. Il mondo che si prospetta sarà, quindi, focalizzato su un modello di business digitale con costi sempre più ridotti e, se nel breve termine potrebbe essere un problema per le classi d’età più anziane, nel lungo la mentalità giovane e dinamica prenderà il sopravvento sulla lentezza e burocrazia tipica bancaria.
Variabili da tenere in considerazione nella scelta del nuovo conto corrente:
- Solidità dell’Istituto di Credito
- Costo canone annuo fisso
- Costo singola operazione
- Numero operazioni incluse nel canone fisso
- Eventuale tasso agevolato
- Tassi debitori e CDF (nel caso di fido)
- Costo Pagobancomat e/o carte di credito
- Costo annuo del dossier titoli
- Commissioni di negoziazione strumenti finanziari (nel caso di disponibilità finanziarie)
- Comodità di utilizzo (online o sportello)
- Eventuale costo della piattaforma online

Per alcune di queste variabili è sufficiente una ricerca online, mentre su alcuni aspetti è consigliato rivolgersi ad un esperto, soprattutto su aspetti qualitativi bancari, anche alla luce della recente normativa sul bail-in (fallimento delle banche) ed il pessimismo sulla solidità di alcuni Istituti.

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di www.ifabrescia.it

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