Legge di bilancio di 2017/2019: approvata


Il Senato della Repubblica, nella seduta del 7 dicembre 2016, ha approvato la Legge Finanziaria 2017
Legge di bilancio di 2017/2019: approvata
Il Senato della Repubblica, nella seduta del 7 dicembre 2016, ha approvato la Legge Finanziaria 2017, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019", già approvato dalla Camera dei deputati.
L’obiettivo della manovra per il 2017 è quello di favorire lo sviluppo e l’occupazione mantenendo la finanza pubblica sotto controllo.
La nuova legge di bilancio entrerà in vigore il primo gennaio 2017 e sarà valida per il triennio 2017-2019.
Diverse le disposizioni trattate che dovranno essere confermate dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Vediamo in sintesi le principali novità in ambito amministrativo e del lavoro.
Tra le novità in tema di Pensione, è prevista l’introduzione della 14 mensilità per i redditi più bassi.
Elevazione della no tax area, ossia l’ampliamento del reddito minimo non tassabile a tutti i pensionati indipendentemente dall’età che non verseranno Irpef se hanno reddito complessivo fino agli 8000 euro.
Flessibilità in uscita per i lavoratori che, a partire da 63 anni di anzianità anagrafica e 20 anni di contribuzione desiderino andare in pensione (APE, Anticipo finanziario a garanzia pensionistica);
Estensione dell’Opzione Donna ed il cumulo gratuito dei periodi assicurativi esteso anche agli iscritti alle casse professionali privatizzate.
Per ciò che concerne le politiche sul lavoro, sono previsti finanziamenti per assicurare la continuità di funzionamento dei Centri per l’Impiego;
Abbassamento del 25% dell’aliquota contributiva per lavoratori autonomi, titolari di partita IVA e iscritti alla gestione separata;
Proroga dei benefici contributivi per le assunzioni con il contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma;
Incremento di 15 milioni di euro annui del finanziamento per la riduzione dei contributi per i contratti di solidarietà.
Confermata la Detassazione premi di produttività, con aliquota al 10%, fino a 3mila euro (dagli attuali 2 mila), che salgono a 4 mila nelle imprese che coinvolgono pariteticamente i dipendenti nell’organizzazione del lavoro. La fascia di reddito sale a 80 mila euro (dagli attuali 50 mila euro). Stesse misure previste come per quest’anno in tema di Welfare.
Chiude Equitalia, con le funzioni di riscossione che passano all’Agenzia delle Entrate entro sei mesi (quindi entro fine giugno 2017), con rottamazione cartelle esattoriali limitata agli interessi.
Novità anche sul fronte delle politiche sociali, con l’incremento di due fondi: 150 milioni di euro annui, a regime, dal 2017, per il Fondo per la povertà, e 50 milioni di euro destinati al Fondo per le non autosufficienze.
Riconfermato anche per il 2017 il congedo obbligatorio per il padre lavoratore, esteso nel 2016, a due giorni di congedo obbligatorio, da fruire entro i cinque mesi, un giorno in aggiunta a quanto previsto per gli anni transitori precedenti 2013-2015.
Viene disposta la proroga per il 2017 e il 2018 della facoltà riconosciuta alla madre lavoratrice, anche autonoma, di richiedere un contributo economico (c.d. voucher asili nido o baby-sitting) in sostituzione, anche parziale, del congedo parentale.
Per ciò che riguarda la tematica giovani, questo quanto previsto:
Rifinanziato il programma "Garanzia Giovani" con 700 milioni di euro provenienti da risorse comunitarie.
Riconoscimento di uno sgravio contributivo per l’assunzione a tempo indeterminato di studenti che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola-lavoro o periodi di apprendistato.
Il beneficio consistente nell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro (esclusi i premi INAIL), che viene riconosciuto entro il limite massimo di 3.250 euro su base annua per un periodo massimo di 36 mesi, e spetta per le assunzioni effettuate dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018, entro 6 mesi dall’acquisizione del titolo di studio.
Per ciò che riguarda i call center, al fine di contenere il fenomeno della localizzazione all’estero e assicurare un maggiore sostegno al reddito dei lavoratori, vengono introdotti una serie di obblighi di comunicazione, la cui violazione comporta l’applicazione di sanzioni amministrative.

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di Ilaria Agazzi

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