Start-up innovative: peculiarità


L’agenzia delle Entrate con la circolare 16/E chiarisce alcuni aspetti delle Start-up innovative
Start-up innovative: peculiarità
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare 16/E dell’11 giugno scorso, chiarisce alcuni aspetti delle start- up innovative. Il documento (articolo 25, comma 2) si sofferma sulla definizione di tale società: le start up innovative possono essere società per azioni a responsabilità limitata, in accomandita per azioni, cooperative, "societas europea" residenti in Italia. In caso di società non residenti in Italia, ma che fanno parte degli Stati membri dell’Unione europea o aderenti all’Accordo spazio-economico europeo è necessario che abbiano gli stessi requisiti di quelle residenti e che esercitino in Italia un’attività di impresa mediante una stabile organizzazione.

Nella circolare si mettono in evidenza i requisiti necessari per essere una start up-innovativa, in particolare quelli che ne impediscono l’accesso alle imprese costituite per effetto di un’operazione di scissione, di fusione, di cessione di azienda o di ramo di azienda. Se tali operazioni avvengono dopo la costituzione della start-up, sarà l’Amministrazione finanziaria a valutare se la società potrà rimanere in vita o dovrà cambiare regime fiscale. Vale lo stesso procedimento anche in occasione dell’ordinaria attività di controllo. Come sopra riportato, le società non residenti usufruiscono nel regime agevolativo solo se in possesso dei medesimi requisiti di quelle residenti; in particolare, le stabili organizzazioni italiane di società estere hanno l’obbligo di avere come oggetto sociale: "lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico".

Per ottenere la qualifica di start-up innovativa, le società già costituite devono depositare presso l’ufficio del registro delle imprese una dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale in cui si attesta il possesso dei requisiti. Inoltre, le società che sostengono la nascita e lo sviluppo di start-up innovative, sia le stesse start-up, per poter beneficiare della agevolazioni, devono iscriversi alla sezione speciale del registro delle imprese, oltre a quella ordinaria. Per favorire nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato, in possesso di dottorato di ricerca universitario o di laurea magistrale a carattere tecnico o scientifico, impiegato in attività di ricerca e sviluppo alle start up innovative spetta un credito di imposta come incentivo. La misura dell’agevolazione, pari al 35% del costo aziendale sostenuto per l’assunzione, non può superare i 200 mila euro annui per ciascuna impresa. La condizione necessaria per non far cadere le agevolazione è che i nuovi posti di lavoro vengano conservati per almeno tre anni, o due nel caso di piccole e medie imprese.









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di m.R.

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