Investire con consapevolezza è possibile?


In materia di investimenti c’è un mondo da scoprire e l’informazione è estremamente importante per non incorrere in rischi troppo elevati
Investire con consapevolezza è possibile?
Il mondo degli investimenti è molto vasto e per chi non è un investitore troppo qualificato il rischio di effettuare scelte sbagliate è estremamente alto. Questo è il motivo per il quale spesso si vedono in televisione risparmiatori delusi che hanno acquistato o sottoscritto strumenti finanziari vari propostigli dai loro Istituti di Credito ma che poi si sono rivelati prodotti poco trasparenti con un guadagno certo solo per le Banche stesse.
Per poter effettuare delle scelte più efficienti il risparmiatore deve porre molta attenzione a diverse variabili che influiscono maggiormente sulle diverse aree d’investimento effettuando un’attenta analisi dello strumento sul quale vuole investire.

Valutare, quindi, la possibilità di avere anche interlocutori che non operino solo in conflitto d’interesse: bancari, promotori, private banker, ecc., potrebbe aiutare a conoscere/comprendere meglio la propria situazione attuale e gestire al meglio quella futura...
Di seguito si evidenziano le principali caratteristiche ed i rischi connessi di alcuni strumenti finanziari in quanto è, indubbia, l’importanza di dover effettuare delle scelte più consapevoli ed efficienti per i propri risparmi ed investimenti.
I più comuni strumenti finanziari sono:
- Azioni
- Obbligazioni
- Etf (Exchange Traded Fund)
- Gestioni patrimoniali
- Fondi comuni d’investimento

Azioni: non c’è garanzia della restituzione del capitale investito e l’eventuale remunerazione avviene attraverso la distribuzione di dividendi e dalle fluttuazioni del mercato se quotate. Il detentore di azioni condivide il rischio diretto della società in quanto diventando socio azionista partecipa direttamente al rischio d’impresa. E’ uno strumento al quale avvicinarsi solo se si è in grado di valutare il mercato, il settore di appartenenza dell’azione e l’azienda a cui fa capo potendosi anche assumere il rischio di eventuali perdite in conto capitale.

Obbligazioni: prevedono il pagamento periodico di cedole, tranne che per le Zero Coupon il cui rendimento deriva dal maggior rimborso del capitale a scadenza rispetto al capitale investito. Per correre meno rischi è molto importante valutare il Rating dell’emittente, infatti non tutte le aziende o Istituzioni hanno lo stesso grado di affidabilità e potrebbero, a scadenza, non riuscire a far fronte al rimborso del capitale a loro prestato. Un'altra variabile fondamentale è il tipo di tasso cedolare applicato: fisso o variabile. Generalmente, quando i tassi scendono o si mantengono bassi è consigliabile acquistare un’obbligazione a tasso fisso, mentre, al contrario quando i tassi di mercato tenderanno a crescere sarà più opportuno investire su un’obbligazione a tasso variabile legata all’indice Euribor o all’inflazione (ovviamente, si dovrà tenere conto della durata di tale trend per poter poi scegliere la scadenza dell’obbligazione stessa).
Altro elemento fondamentale di cui tenere conto per valutare un’obbligazione è il TRES (Tasso di Rendimento Effettivo a Scadenza) che è il rendimento annuo che si otterrà detenendo il titolo fino alla sua naturale scadenza acquistandolo al prezzo odierno.
Infine, particolare attenzione si deve porre, oggi più che mai, alla tipologia di obbligazione offerta: ordinaria o subordinata. La seconda, di solito, offre una remunerazione maggiore in quanto porta in seno un rischio implicito superiore relativo al fatto che l’emittente potrebbe avere la facoltà di trasformarle a sua discrezione in azioni o altra opzione (leggere sempre bene nel foglio informativo dello strumento la natura della subordinazione).

Etf (Exchange traded fund): sono ancora scarsamente conosciuti ma offrono una buona soluzione d’investimento grazie ai contenuti costi di gestione, alla loro liquidità sul mercato ed alla possibilità di avere un’ampia diversificazione.
Di fatto sono una sorta di paniere che ha come unico obiettivo quello di replicare l’indice al quale si riferisce attraverso una loro gestione passiva. Gli etf non sono esposti al rischio di un singolo emittente ma subiscono, comunque, il rischio andamentale dell’indice a cui si riferiscono.
Attraverso gli Etf è possibile diversificare notevolmente il proprio portafoglio utilizzando diversi indici sia azionari che obbligazionari tra cui i principali per caratteristiche sono:
- Governativi, corporate, bancari, ecc.
- Geografici: Europa, Usa, Paesi emergenti, Asia, ecc. ...
- Settoriali: bancari, industriali, digitalizzazione, comunicazioni, robotica, ecc.
- Materie prime e metalli preziosi, cioè commodities (definiti ETC) ecc...
- Diversificazione con le principali valute
- Tipologia: a distribuzione di dividendo oppure ad accumulazione.

Gestioni patrimoniali bancarie - GPM/GPF: sono strumenti spesso di difficile controllo e, quindi, di fatto poco trasparenti agli occhi del risparmiatore - essendo delle "scatole" che potrebbero contenere diversi tipi strumenti finanziari - ma, invece, fortemente promossi dagli Istituti di Credito in quanto generano notevoli commissioni per la banca stessa. Al risparmiatore vengono commercialmente proposti perchè permettono allo stesso di liberarsi dell’onere della scelta su cosa investire e quando farlo, mentre, delegando il tutto basterà solo definire l’ipotetico grado di rischio che si intende correre (un punto sempre molto difficile da comprendere per un privato investitore) e poi ci penserà direttamente il gestore ad effettuare gli investimenti che ritiene di volta in volta più opportuni.
Ci sono due diversi tipi di gestioni patrimoniali:
- GPM Gestione patrimoniale mobiliare: il patrimonio viene investito prevalentemente in strumenti azionari o obbligazionari;
- GPF Gestione patrimoniale fondi: il patrimonio viene investito prevalentemente in quote di fondi.
In entrambi gli strumenti è necessario fare particolare attenzione ai costi impliciti (spesso difficilmente individuabili) gravanti sul prodotto, infatti, oltre al rischio dell’investimento vi è anche il rischio che il rendimento possa essere spesso corroso dagli elevati costi sostenuti con le commissioni annue di gestione prelevate prima di ottenere il rendimento finale.

Fondi comuni d’investimento: la gestione del patrimonio investito avviene da parte delle SGR (società di gestione del risparmio) e/o Sicav. Acquistando delle quote di un fondo si partecipa quindi ai profitti ed alle perdite in proporzione alla percentuale detenuta. Bisogna fare attenzione ai costi di collocamento e di gestione del fondo che possono andare ad erodere le performance dello stesso soprattutto oggi che i tassi obbligazionari sono ai minimi storici.



Articolo del:


di Dr.ssa Lucia Pace

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