Borsa Usa: più la mandi su e più verrà giù...


La Borsa americana a gonfie vele....ma quanto durerà? Cosa succederà dopo le elezioni in Europa?
Borsa Usa: più la mandi su e più verrà giù...
Wall Street si è comportata benissimo negli ultimi mesi e viaggia poco sotto i massimi.

A spingerla oltre ogni previsione sono state anche alcune delle promesse elettorali di Trump, come regole ambientali meno stringenti, una revisione dell’Obama Care e tagli alla spesa pubblica un po’ in tutti i settori, salvo quello della Difesa che, anzi, vedrà crescere il suo bilancio.

Ora che Trump è in carica e si avvicina a grandi passi ai suoi primi cento giorni le cose stanno, però cambiando.

In primo luogo Trump si è speso molto in nuove iniziative, ma ha pure incontrato resistenze molto forti, vedi il flop sulla riforma dell’Obama Care.

Il Presidente USA non è un monarca assoluto e deve trattare con il Congresso dove non è molto amato neppure dai Repubblicani nelle cui fila milita.

Questo fa temere che non riuscirà a mantenere le promesse.
In secondo luogo la Banca Centrale Usa sta iniziando ad alzare i tassi in un ritorno alla normalità.

Il rialzo dei tassi in sé è pienamente giustificato dalla buona salute dell’economia Usa, ma non è una mossa che piace ai mercati e, anzi, in passato, è stato spesso il colpo di pistola che ha ucciso Borse in stato di debolezza.

Ma la Borsa Usa oggi è debole?

Il tema è dibattuto, eppure ci sono alcuni elementi che dovrebbero far pensare.
Vediamoli.

Il rapporto prezzo/utili di Wall Street, un indicatore del prezzo di Borsa al metro quadro, è oggi intorno a quota 23, circa un terzo al di sopra della media storica degli ultimi 43 anni.
Cosa significa? Che le azioni in media sono care.

Nell’eurozona le obbligazioni hanno tirato un sospiro di sollievo.
E’ la Francia in particolare ad averne il merito: la paura che il partito nazionalista e anti-euro francese possa vincere le elezioni è diminuita e i mercati ne hanno giovato.
Ma l’esito delle elezioni francesi potrebbe portare anche altre novità.

C’è infatti chi sostiene che in caso di sconfitta della Le Pen, e quindi con una situazione più tranquilla dal lato della tenuta dell’euro, la Banca Centrale Europea a giugno rialzerà i tassi sui depositi (cioè gli interessi pagati sulla liquidità che le banche lasciano presso la Bce).

Per controbilanciare questa mossa, la Bce potrebbe poi lasciare a zero il tasso ufficiale un po’ più a lungo.

Sono comunque tutte congetture e ancora troppo premature: in Francia le elezioni devono ancora tenersi e le incertezze permangono.
Vale la pena, come sempre, stare pronti a modificare i propri investimenti in base a cosa verrà deciso a livello internazionale.

E’ un insieme di variabili complesse che si ripercuotono sui mercati e di conseguenza sui diversi investimenti.
E’ finito da tempo il periodo in cui si facevano scelte finanziarie, si investiva e si andava ad alzare il coperchio anche dopo qualche anno: occorre monitorare continuamente in modo da non trovarsi il cerino in mano per avvenimenti che hanno influenzato i vostri investimenti.

E’ necessario mantenere ben stretto il timone per navigare nei mari spesso impegnativi e che richiedono competenze e professionalità.

Fonti: Altroconsumo Finanza Anno XXVII - 2017
28 marzo N. 1215

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di Dott.ssa Alessandra Rosso

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