La grafologia dell`età evolutiva


L’analisi del disegno è una finestra aperta sull’inconscio.
I disegni dei nostri figli ci parlano, sono un’espressione concreta dei loro sentimenti
La grafologia dell`età evolutiva
Cari lettori,
a seguito dell’intervista rilasciata all’emittente radiofonica "RadioRadio" in merito alla grafologia in genere ed alla grafologia dell’età evolutiva in particolare, avrei il piacere di condividere con voi delle argomentazioni in proposito ed informarvi sull’affascinante mondo della grafologia, anche alla luce del contesto socioculturale in cui ci troviamo ed in cui lottiamo quotidianamente per ricavarci del tempo da trascorrere con i nostri figli.
Scrivere è un comportamento al pari di tanti altri, come camminare, guardare, parlare.
Scrivere significa esprimersi, comunicare, pensare.
Con il crescere del bambino e lo sviluppo della sua maturità, il gesto scrittorio diventa sempre più espressione dell’intera personalità dello scrivente.
La scrittura è l’autoritratto inconscio che il soggetto produce di se stesso e questo ce lo dicono i grandi capiscuola, Crepieux-Jamin, Pulver, Moretti.
Il grafologo specializzato nell'età evolutiva si occupa di un settore particolarmente delicato, bisogna tenere conto che la personalità del bambino è in formazione ma, proprio per questo, può essere di aiuto e sostegno alle famiglie e ai giovani nell’orientamento del percorso scolastico più adeguato sia alle potenzialità del ragazzo che ai suoi desideri.
Inoltre, può essere di ausilio ai genitori per comprendere i comportamenti svogliati, pigri e capricciosi dei figli; per comprendere cosa può esserci alla base di tali manifestazioni dei ragazzi e di conseguenza indirizzare il genitore a porsi in maniera costruttiva e stimolante e non rischiare di mortificare ed alimentare un eventuale stato di disagio.
Il grafologo può anche fornire informazioni sulle capacità del bambino, sul suo ritmo di apprendimento, sulla sua capacità di adattamento e sulla socialità, sugli eventuali conflitti che possono limitare o impedire la sua integrazione scolastica.
L’ambito della grafologia dell’età evolutiva considera qualsiasi comportamento scrittorio (dallo scarabocchio alle grafie mature della maggiore età).
L'interpretazione degli indici grafici deve essere mirata ed affiancata all'esame anche dei disegni.
Il grafologo attraverso l'esame delle manifestazioni grafiche (scarabocchio, disegno, scrittura) può fare luce sulla personalità in formazione dello scrivente, consigliando un intervento di recupero in caso di disagio.
L’interpretazione del disegno si differenzia da età a età:
SCARABOCCHIO (da 1 a 3 anni)
dallo SCARABOCCHIO al DISEGNO (dai 3 ai 4 anni)
DISEGNO (figura umana / albero / casa / famiglia)
Ritengo che il grafologo può svolgere un prezioso lavoro di supporto all'interno della Scuola nell'ambito di équipe socio-pedagogiche.
Può fornire al docente informazioni su problemi improvvisi di comportamento, evidenziare i disturbi relazionali e le problematiche di apprendimento, al fine di permettere un opportuno approccio pedagogico sensibile ed attento alle necessità del bambino e all'unicità dell'individuo. Tutto questo con una tempistica ragionevolmente breve e rapida sia nel reperire il materiale di studio che nell’analizzarlo.
Cari lettori, i disegni dei nostri figli ci parlano, sono un’espressione concreta dei loro sentimenti. Ogni tratto ha un significato, parla di desideri, emozioni, paure.
Basti pensare al grande e ricco mondo interiore di un bambino timido e introverso che anche in famiglia non ama esprimere le proprie emozioni ed esperienze e a quanta difficoltà ed errori l’adulto rischia di fare nel comprenderlo e indirizzarlo.
L’analisi del disegno è un elemento fondamentale e prezioso, in quanto può manifestare aspetti che non traspaiono da gesti e parole, è proprio una finestra aperta sull’inconscio.
Invito i genitori a prestare attenzione ai disegni dei propri figli, a disegnare con loro, in quanto sono un importante mezzo per conoscere e comprendere più a fondo la loro ricchezza interiore.
Ci sono fasi di età in cui i bambini non conoscono altro modo per comunicare gioia, disagio e sofferenza che disegnare o a volte il disegno lo comunica ancor prima che loro lo realizzino coscientemente e che ne prendano atto.

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di Dott.ssa Giulia Dragone

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