Cosa fare dopo un sinistro mortale (prima parte)


Dalla richiesta di risarcimento stragiudiziale al procedimento penale e civile: differenze (cenni)
Cosa fare dopo un sinistro mortale (prima parte)
In conseguenza di un sinistro mortale, verrà aperto d’ufficio un fascicolo avanti alla Procura della Repubblica.
I familiari delle vittime, sino alla conclusione delle indagini da parte del Pubblico Ministero, non avranno notizie circa l’esito delle indagini, ma potranno nominare il proprio legale di fiducia, che li segua durante tale fase e che si potrà attivare per esperire le indagini difensive.
Solo con la conclusione delle indagini e con l’eventuale rinvio a giudizio dell’eventuale imputato o imputati, i familiari avranno la facoltà di costituirsi parte civile nel processo penale.

Nel caso, invece, all’esito delle indagini preliminari il PM optasse per l’archiviazione, i familiari della/e vittima/e potranno opporsi all’archiviazione depositando apposita istanza ed attendere la decisione del PM entro 10 giorni dal deposito dell’archiviazione.
Come noto, il procedimento penale è molto lungo e complesso e prevede indagini, prove e procedure dispendiose in termini di tempo e di denaro. Attendere la conclusione del processo penale, spesso, significa attendere diversi anni.

Alternativa alla costituzione di parte civile nel procedimento penale è quella attivare preliminarmente una richiesta di risarcimento danni nei confronti dei responsabili civili (Compagnie Assicurative) prima stragiudiziale e, nel caso, giudiziale avanti al Tribunale Civile.
In termini di costi e di tempo, questa è la via più breve, rispetto al procedimento penale, per ottenere il risarcimento in favore dei parenti delle vittime.
(...continua...)

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di Avv. Giacomo Piazza

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