Consumatore e Professionista: gli obblighi


Questi gli oneri cui sono tenuti in caso di recesso dei contratti a distanza
Consumatore e Professionista: gli obblighi
Il consumatore che esercita lo ius poenitendi deve restituire il bene, senza indebito ritardo, al professionista o ad un terzo autorizzato da quest’ultimo a riceverlo. La restituzione deve avvenire, in ogni caso, entro quattordici giorni decorrenti dalla data di comunicazione del recesso.

Il termine si considera rispettato se il bene è spedito prima della scadenza dei quattordici giorni.

Solo se il professionista si offre di ritirare egli stesso il bene l’obbligo di restituzione e di consegna vengono meno.

Incombe sull’utente anche il costo diretto della restituzione. E’ sostenuto dal professionista unicamente se concordato o se omette di informare il cliente sul suo obbligo di sopportarne il costo.

Nessun costo invece può essere posto a carico del consumatore:
1) per la prestazione di servizi o la fornitura di acqua, gas o elettricità quando non sono messi in vendita in un volume limitato o in quantità determinata, o di teleriscaldamento, in tutto o in parte, durante il periodo di recesso se il professionista omette di informare il consumatore oppure se quest’ultimo non richiede in modo espresso l’inizio della prestazione durante il periodo di recesso;
2) per la fornitura, in tutto o in parte, del contenuto digitale (programmi informatici, applicazioni, giochi, video, musica, testi) che è fornito su supporto non materiale (a mezzo internet) quando il consumatore non presta il suo previo consenso espresso circa l’inizio della prestazione prima della fine del periodo dei quattordici giorni oppure se nell’esprimere il suo consenso non riconosce di perdere il diritto di recesso oppure ancora se il professionista non fornisce al consumatore una copia del contratto firmato o la conferma del contratto su supporto cartaceo o, d’accordo con il consumatore, su un altro mezzo durevole.

E’ obbligo del professionista restituire il prezzo che il consumatore ha pagato per l’acquisto del bene. Il rimborso di tutti i pagamenti ricevuti (eventualmente comprensivi delle spese di consegna) va effettuato senza indebito ritardo e comunque entro quattordici giorni decorrenti dal giorno in cui l’utente comunica la sua decisione di recedere dal contratto. Per la restituzione deve essere utilizzato lo stesso mezzo di pagamento usato dal consumatore, salvo che quest’ultimo abbia espressamente convenuto altrimenti e a condizione che questi non debba sostenere alcun costo quale conseguenza del rimborso.

Non può essere oggetto di limitazioni la restituzione delle somme versate in conseguenza del diritto "di ripensamento"; le clausole che dispongono in tal senso sono nulle.

Si ravvisa responsabilità del consumatore per la diminuzione del valore del bene solo se lo ha custodito senza la dovuta diligenza. Non sussiste responsabilità se il professionista omette di informare l’acquirente sul proprio diritto di recesso.

Infine, quanto ai contratti di vendita, il professionista che non si è offerto egli stesso di ritirare il bene può trattenere il rimborso fino al ricevimento dello stesso bene oppure finché il consumatore non dimostra di averlo spedito.
Avv. Assunta Muti

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di Avv. Assunta MUTI

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