Equivalenza culturale


Tutti possiamo fare qualcosa di utile!
Equivalenza culturale
Equivalenza culturale.
Anche tu puoi farlo!
La nostra regione, le Marche, sta vivendo un tempo di sofferenza, di precarietà e di sbandamento esistenziale.
La nostra piccola regione ha subito un grave terremoto, ovviamente inaspettato, che ha stravolto la vita di migliaia di persone, di tutti i ceti sociali. Per le classi sociali povere e anche per quelle ricche.
Il messaggio che tutta la comunità sta distribuendo è: aiutiamoli. Ognuno con le proprie capacità e competenze.
Non pensate che il problema principale siano, una volta di più, i soldi?
Non credete che, al di là delle casette, delle necessità di ogni giorno, delle scuole e altro il problema più immediato sia disporre al più presto di un reddito giusto per vivere dignitosamente?
Cosa si può fare allora?
Cosa può fare ognuno di noi con le proprie conoscenze, con la propria cultura?
Forse offrire gran parte della propria esperienza professionale pensando che possa essere utile anche in questo caso.
A chi è sopravvissuto al terremoto e a tutti quelli che, indirettamente, ne subiscono gli effetti più deleteri si può concedere la condivisione.
Cos’è l’equivalenza culturale che io intendo?
Servono case, abiti, posti di lavoro, scuole per i più giovani, vitto, e conforto...
Pertanto possono essere utili, professionisti dell’edilizia, commercianti, insegnanti, dottori e ditte che assumano e avvocati e commercialisti e consulenti finanziari. Per i problemi attuali.
Una famiglia, lontana dal terremoto, cerca questi professionisti in maniera abitudinaria...quando servono...semmai.....li cerco io...così si dice.
Nel caso delle vittime del terremoto è bene che messaggi di aiuto e di condivisione arrivino anche a loro, anzi prima a loro.
L’equivalenza culturale fa capire come una famiglia normale, senza traumi disastrosi, possa essere accompagnata nel suo cammino di vita da tutti i professionisti di servizi utili e consueti.
La famiglia terremotata si trova nello stesso cammino di vita che in questo momento ha vissuto un grave episodio di sbandamento e pertanto ha bisogno degli stessi servizi utili e consueti, ma con maggior vigore, senza lasciarli soli nella ricerca di soluzioni, bisogna difenderli con tutto quello che una cultura economica finanziaria può offrire per riprendere la salita verso la normalità e poi verso il miglioramento delle proprie risorse, come è giusto che sia, ma con l’aiuto di tutti, ma proprio tutti, altrimenti criticheremo, come al solito, ogni giorno , la regione, i comuni, gli alberghi che non li accolgono lo stato che non manda i soldi e compiangeremo la loro situazione....e basta.
Coraggio, diamoci da fare.

Articolo del:


di Gabriele Ciccalè

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