Gestione attiva vs. ETF 3 - 0 (prima parte)


Consulenti in conflitto di interessi, ETF sempre migliori dei Fondi: verità dogmatiche o solo luoghi comuni (convenienti e strumentali)?
Gestione attiva vs. ETF 3 - 0 (prima parte)
L’altro giorno ero in una concessionaria di automobili multimarca europee e ho assistito a questa scena: mentre il titolare dell’autosalone mostrava un’automobile ad un cliente e ne illustrava i pregi, questi ribatteva con un pizzico di saccenteria che di certo l’automobile era bella ma, a causa dell’evidente conflitto di interessi da parte del titolare (gli stava proponendo di acquistare un’automobile che aveva nell’autosalone), era molto scettico. Il cliente insisteva, anche, chiedendo la ragione per cui il titolare non gli avesse suggerito di acquistare un’auto giapponese o coreana.
Sono certo che il lettore comprenderà facilmente il paradosso della situazione a cui ho assistito. E allora mi permetto di porre una domanda: perché un Consulente Finanziario e Patrimoniale sarebbe in conflitto di interessi proponendo gli strumenti di investimento che ha a disposizione per accordi di distribuzione?
Leggo anche che suggerire portafogli in cui non siano presenti ETF o singoli titoli è segno evidente di un conflitto di interesse! Ma ne siamo certi? O è solo un luogo comune sbandierato per fare presa su potenziali clienti attraverso il sospetto di un possibile raggiro o di possibili costi non giustificabili?
Ho fatto, quindi, dei confronti che non vogliono significare che gli strumenti di risparmio gestito siano meglio degli ETF, ma tendono a dimostrare che la affermazione che gli ETF siano sempre meglio è assolutamente sbagliata.
Ho preso tre ETF azionari quotati: il primo è ETF SPDR S&P Global Dividend Aristocrats che investe in titoli di società che pagano alti dividendi (ISIN IE00B9CQXS71), il secondo è il Lyxor UCITS ETF FTSE (ISIN FR0010010827) che replica l’indice FTSE MIB della Borsa Italiana, il terzo è ETF iShares MSCI Europe UCITS (ISIN IE00B4K48X80). Li ho confrontati, ognuno, con due fondi disponibili "a catalogo" che investono nelle stesse strategie (alti dividendi, Borsa Italiana e Azionario europeo). I dati e le percentuali sono assolutamente reali e al netto delle commissioni di gestione e per ovvii motivi non riporterò i nomi dei fondi di investimento presi a confronto (chi dovesse essere interessato può comunque richiedermeli).
Ho messo a confronto le performance esaminando tre intervalli temporali:

15/4/15 - 11/2/16 date di max relativo e min relativo; 11/2/16 - 14/7/17 dalla data di min relativo a oggi; 11/7/14 - 13/7/17 tre anni, che possono rappresentare un arco temporale sufficiente per una valutazione complessiva.
(SEGUE)

Articolo del:


di Eduardo Palazzo

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