Come investire i propri risparmi in modo corretto


E’ necessaria una cultura finanziaria e la contestualizzazione degli investimenti con i propri bisogni e progetti di vita
Come investire i propri risparmi in modo corretto
Che l'Italia sia un paese particolare e unico nel suo genere, ormai è evidente a tutti.
Se si pronuncia il nome Italia balzano subito alla mente concetti come grandi risorse turistiche e la bellezza del nostro Paese, l’arte culinaria con la sua dieta mediterranea, il made in Italy come nel campo della moda, il "genio" italiano e molto altro... Tutti concetti che non dobbiamo dimenticare né sottovalutare.
Se, però, pensiamo all’Italia in ambito di cultura finanziaria, ci accorgeremmo che su tale aspetto siamo carenti e poco informati, a differenza dei nostri vicini europei. E ciò perché siamo stati abituati, da decenni ormai, a scelte facili e quasi obbligate.

Il nostro elevato debito pubblico, mai neanche lontanamente sceso fino al limite del 60% del PIL accordato con i Trattati di Maastricht, ci ha consentito di vivere di tassi alti di interesse per quanto concerne gli investimenti, fornendoci soluzioni apprezzate e apparentemente sicure. Interessi alti che, pur innescando un circolo vizioso ai danni proprio del nostro debito pubblico (che continuava a salire), rendeva i prodotti finanziari postali e bancari appetibili per l’investitore.

Senza farci troppe domande e senza informarci appieno sugli investimenti che si stavano effettuando, la banca tradizionale vendeva prodotti allettanti per ogni tipo di clientela.
Il fatto di essere stati e di essere ancora bancocentrici, dove il risparmio si canalizza verso il canale bancario, ci accomuna con altri paesi europei, seppur con meno conoscenza.
E allora perché addentrarsi in una materia complessa come la finanza?

Oggi è evidente che questa era sta volgendo al termine.
I crack di molte aziende italiane (come il caso Parmalat, chi non se lo ricorda!?!) ed estere oppure i dissesti della banche italiane - a partire dal Monte dei Paschi di Siena così come il recente caso di fallimento delle quattro banche (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara) - hanno fatto emergere con veemenza la necessità di informazione e di comprensione dei prodotti finanziari.

E se le scelte inconsapevoli prese fino ad ora potevano andar bene per lo scenario passato, la nuova era richiede molto di più.
Non basta certo un'alfabetizzazione o una comprensione sommaria di alcuni meccanismi per potersi evolvere.
Ma anche la sola conoscenza non basta. Comprendere il funzionamento dei diversi prodotti finanziari serve a ben poco se non li si contestualizzano alla propria personale situazione patrimoniale e finanziaria, alla propria propensione al rischio, ai bisogni di liquidità presenti e futuri e ai propri progetti lavorativi e di vita familiare.

Ecco perché porsi le domande giuste, confrontandosi con un professionista che capisca gli obiettivi che hanno un forte impatto sul futuro finanziario, è importante.

Questo passaggio nel definire le priorità è portatore di grandi benefici. Ed in effetti pianificare in modo continuativo su queste decisioni è il primo fattore di benessere rispetto all'improvvisazione dilagante.

Si tratta di un cambiamento semplice? Affatto.

Ma come spesso avviene, può costituire un inizio orientandoci nel modo corretto per ciò che ci attende in un mondo di tassi a zero.
Chi non è disposto a cambiare, purtroppo, corre il rischio di rimanere indietro.
Come già succede con le nuove tecnologie.

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di Dott. Fulvio Martorelli

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