I costi di una causa di annullamento matrimoniale


Quanto cosa una causa di nullità di matrimonio presso un tribunale ecclesiastico diocesano o interdiocesano?
I costi di una causa di annullamento matrimoniale
La materia è oggi regolamentata dalle "Norme circa il regime amministrativo e le questioni economiche dei tribunali ecclesiastici regionali nonché l'attività di patrocinio svolta presso gli stessi" emanate dalla CEI e dalla tabella annessa.
Da tali norme risulta chiaramente che le spese processuali a carico della parte attrice ammontano a 525,00€ e quelle spettanti alla parte convenuta a 262,50€.
Tali somme devono essere versate in unica soluzione al momento dell'introduzione della causa o dilazionate in più tranche, se così autorizzato dal Presidente del Tribunale
All'avvocato di fiducia spetta un onorario compreso da un minimo di 1575,00€ ad un massimo di 2.992,00€ per la prima istanza e, qualora ci fosse un giudizio di appello, da un minimo di 604,00€ ad un massimo di 1207,00€.
Tale onorario copre l'attività di consulenza preliminare, l'assistenza durante l'istruttoria e la redazione di istanze e memorie difensive; non è invece comprensivo dell'IVA, della cassa avvocati, di consulti con altri avvocati (canonisti, civilisti o penalisti) ed esperti (es. periti di parte), di trasferte, di spese vive per la produzione di materiale (autentiche, traduzioni, fotografie, stampa atti ecc.) e più in generale delle spese d'ufficio (affitto, condominio, utenze ecc.), calcolate forfettariamente nel 15% dell'onorario.
Coloro che versano in condizioni di indigenza hanno diritto al gratuito patrocinio e quindi non pagheranno né le spese processuali né l'onorario dell'avvocato d'ufficio, tantomeno le spese che questi affronterà.
Sin qui quanto stabilito chiaramente dalla normativa CEI e quindi valevole su tutto il territorio nazionale.
A questo punto, però, interviene la prassi dei diversi tribunali italiani, che, già piuttosto eterogenea prima della Mitis, ora si è ulteriormente complicata per due fattori: la nascita di nuovi tribunali e l'introduzione del processus brevior.
Per quanto riguarda la consulenza previa, ad esempio, la normativa CEI non indica quale sia l'onorario spettante all'avvocato di fiducia per questa fase, che potrà quindi avvalersi analogicamente del tariffario civile o, in alternativa, di quello dello Stato Città del Vaticano, con importi variabili dai 60€ ai 200€.
Dal 1997, però, sono aumentati i casi in cui la parte chiede la consulenza previa non più direttamente all'avvocato libero professionista ma piuttosto attraverso il canale "istituzionale" del tribunale competente. In questo caso, il fedele sarà inviato al patrono stabile o ad uno dei patroni di fiducia che offrono gratuitamente questo servizio preliminare
Quest'ultima soluzione sembra quella migliore perché raggiunge un felice compromesso tra molteplici e divergenti esigenze: la possibilità data a tutti, ricchi e poveri, di sapere in tempi veloci e gratuitamente se ci sono gli estremi gli estremi per una causa di nullità (fumus boni iuris) senza oneri di fatto insostenibili per le diocesi e nel rispetto scrupoloso dell'invito alla "prossimità" rivolto pressantemente dal Santo Padre.
Il coinvolgimento dei patroni di fiducia in questo "servizio" ha infatti reso possibile una presenza capillare sul territorio, unita alla diminuzione dei tempi di attesa di quanti chiedono la consulenza previa, senza che le diocesi siano costrette ad aumentare il numero dei patroni stabili, lasciati così liberi di impiegare tempo ed energie nelle cause loro affidate, garantendo al contempo, attraverso gli avvocati rotali, una seria professionalità che garantisca la Verità e la Giustizia.

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di Alessia Gullo

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