La spesa sanitaria 2016 delle Regioni


Pubblicato dalla Corte dei Conti il giudizio sul rendiconto generale dello Stato del 2016
La spesa sanitaria 2016 delle Regioni
Secondo i dati contenuti nella Memoria del Procuratore Generale Claudio Gualtieri, resa all'udienza dello scorso 27 giugno (Presidente Arturo Martucci di Scarfizzi), nell'attività dell'anno 2016 ci sarebbero "segnali di una costante ricerca di miglioramento di efficienza sia nell'assistenza alla cittadinanza che nella qualità dei servizi resi".
La spesa sanitaria globale è in crescita dell'1,10% rispetto al 2015, con una spesa pro capite "che si attesta su € 1.907, in leggero aumento rispetto a quella del 2015 (€ 1.887) e del 2014 (€ 1.880)".
Molto interessante è quanto si può leggere in tema di finanziamento del S.S.N. nel 2016. Come noto, il finanziamento del Sistema Sanitario nazionale è rappresentato dalle imposte. Ebbene, evidenzia la relazione della Corte dei Conti, "Il valore complessivo delle entrate a tale titolo, rapportato alla spesa globale sostenuta nello stesso periodo, mostra un miglioramento che, a fronte del volume generale della spesa di € 115,835 miliardi (nel 2015 euro 114,574 miliardi; nel 2014 euro 114,260), ha comportato un avanzo complessivo nazionale di settore pari a € 0,312 miliardi, risultato che riprende il test positivo registrato nel 2013 e nel 2014, consolidando il dato di tendenza già prospettatosi rispetto ai disavanzi registrati nel 2011 (euro - 1,262 miliardi) e nel 2010 (euro - 2,196 miliardi)".
Prosegue il rapporto evidenziando che a livello regionale si evidenzia un miglioramento della situazione deficitaria, maggiore e più marcato nelle Regioni che si trovano in piano di rientro.
La spesa per l'assistenza ospedaliera accreditata si è mantenuta sostanzialmente stabile "(7,5% nella composizione del comparto), con un valore assoluto di € 8,778 miliarsi, appena superiore a quello dell'anno precedente (€ 8,757 miliardi)".
Il 66% della spesa totale si è concentrata in sole cinque Regioni, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, mentre i minori costi si sono registrati in Valle d'Aosta e Basilicata (in ragione della minore densità di popolazione di suddette Regioni).
La spesa per la medicina generale e convenzionata si è mantenuta sugli stessi valori del 2015, con un'incidenza del 5,7% delle complessive voci di spesa.
Si mostra in costante crescita anche la spesa per l'altra assistenza convenzionata ed accreditata (che comprende voci come ad esempio le cure termali e quelle destinate alle categorie più deboli), voce che per il 2016 si attesta a "€ 7,729 miliardi (€ 7.681 nel 2015 ed € 7,349 nel 2014)".
In ripresa anche la spesa specialistica convenzionata ed accreditata, la spesa per l'attività riabilitativa accreditata e la spesa per l'integrativa e protesica convenzionata e accreditata.
In sintesi, "I dati consuntivi del 2016 attestano che, lo scorso anno, ogni cittadino assistito è costato mediamente al sistema sanitario nazionale € 1.907 (rispetto ad € 1.887 del 2015 e ad € 1.880 nel 2014)".
La relazione prosegue - e si conclude - con una riflessione sui riflessi della crisi economica sulla sanità: si mostra evidente "lo sforzo di razionalizzazione e di contenimento della spesa pubblica" ma, parimenti, non si può negare "la difficoltà di incidere in maniera significativa su voci di spesa che, storicamente, rappresentano rigidità culturali".
Ancora, "Sul fronte dei costi, il dato si presenta, nel suo complesso, con un lieve miglioramento derivante dalla contrazione dei costi del personale e dal contenimento dell'aumento dei costi relativi agli acquisti dei beni e servizi". Sul fronte delle entrate si registra un incremento, "anche se si deve registrare una flessione delle compartecipazioni alle prestazioni sanitarie.
E' evidente il segnale dato dal settore nell'ultimo quinquennio, che "pur in una condizione generalizzata di forte criticità economica ha dato rassicuranti segnali di voler procedere sulla via della razionalizzazione delle prestazioni senza indiscriminate misure di contenimento dei costi".
Si spera dunque per l'anno in corso che il trend positivo possa essere confermato.

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di Avv. Irene Vinci

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