PIR, caratteristiche e trattamento fiscale


Piani Individuali di Risparmio: caratteristiche, trattamento fiscale
e considerazioni finali
PIR, caratteristiche e trattamento fiscale
La legge di stabilità 2017 ha introdotto una nuova forma di investimento a medio-lungo termine per le persone fisiche: I PIANI INDIVIDUALI DI RISPARMIO (PIR).
CARATTERISTICHE
I PIR sono contenitori giuridici di vari strumenti o prodotti finanziari (azioni, obbligazioni, ETF, conti correnti, ecc) che possono avere forme diverse (Fondi comuni, Gestioni Patrimoniali, Conti Titoli, Prodotti Assicurativi)
TRATTAMENTO FISCALE
Per rendere interessanti i PIR, il Legislatore ha previsto alcuni importanti vantaggi fiscali che consistono:
- Esenzione dalle imposte dei redditi (ovvero i redditi di capitali ed il capital gain)
- Esenzione dall'imposta di successione (relativa ai medesimi strumenti finanziari)
Per beneficiare di queste agevolazioni fiscali e' necessario che vengano rispettate le seguenti condizioni previste per Legge:
- Il PIR sia sottoscritto da PERSONE FISICHE RESIDENTI IN ITALIA
- GLI STRUMENTI FINANZIARI IN CUI E' INVESTITO IL PIANO DEVONO ESSERE DETENUTI PER ALMENO 5 ANNI
- limite di investimento max 30.000 euro annuali e limite complessivo totale 150.000 euro
- ciascun soggetto puo' sottoscrivere un solo PIR (vale codice fiscale di riferimento)
- almeno il 70% delle somme raccolte deve essere investito in società italiane o con stabile organizzazione nel ns paese e il 30% di questa quota deve essere investita in aziende che non sono quotate nell'indice FTSEMIB della borsa italiana
- concentrazione massima per emittente max 10%
CONSIDERAZIONI FINALI
Il PIR e' un'assoluta novità nel panorama degli strumenti finanziari; e' tratto dalle esperienze analoghe effettuate in altri Paesi Europei.
Lo scopo del Legislatore e' stato quello, da una parte, di incrementare l'investimento della liquidità degli investitori/risparmiatori attraendoli con una completa detassazione fiscale, e dall'altra far sì che tale liquidità venga indirizzata e vada a sostegno delle piccole e medie imprese italiane, per finanziarne il percorso di crescita anche attraverso la quotazione in Borsa di molte di esse.

Articolo del:


di Andrea Biolo

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