Consulenti nel welfare, collaborare per crescere!


Consulente del lavoro e consulente finanziario, due figure chiave nel welfare aziendale. Come poter crescere collaborando
Consulenti nel welfare, collaborare per crescere!
Un'azienda sopravvive se acquisisce in maniera costante nuovi clienti, questo è pacifico.
Oggi il mercato però è sempre più affollato, ci troviamo in un luogo dove tutti fanno più o meno le stesse cose a più o meno le stesse tariffe a questo punto occorre in qualche modo poter emergere, distinguersi per:
Aprire nuovi spazi di mercato
Acquisire nuova clientela
Fidelizzare quella attuale.
Per distinguersi però bisogna creare un polo di attrazione, che li entusiasmi, li porti ad identificarti come un punto di riferimento, il professionista che fornisce un servizio ad alto valore aggiunto, che emerga dal caos delle offerte e dei servizi, senza snaturare al contempo la tua attività andando ad "invadere" il campo di competenze altrui.
Quel qualcosa io credo di averlo trovato: la professionalità del consulente del lavoro/aziendale e del consulente finanziario possono assolutamente convergere nella proposta di un servizio altamente qualificante: e cioè lo sviluppo del cosiddetto "welfare aziendale".
Il welfare aziendale, ancora non molto presente in Italia rappresenterà nel prossimo futuro, un enorme polo di attrazione dove potersi muovere insieme ai clienti attuali oltre che potenziali.

Pensiamo solo per un attimo ad un progetto di previdenza aziendale, dove l’azienda in primis può sfruttare importanti agevolazioni fiscali e di gestione in questo contesto, diventa indispensabile oltre al consulente del lavoro l'apporto di uno specialista finanziario ed assicurativo, ad esempio.
Ora per potersi strutturare in maniera efficace sono richiesti investimenti e risorse importanti, come si può raggiungere lo stesso risultato senza esporsi troppo?
Riflettendo molto su questo tema sono giunto alla conclusione che il problema più grosso da superare a questo punto sia la mancanza di collaborazione.

La mancanza di collaborazione...
Proprio la mancanza di collaborazione fra professionisti di discipline diverse, è il freno più importante al cambiamento di paradigma; si è conclusa ormai da tempo l’epoca dell’orticello, ha funzionato per un bel po’ ma oggi proprio in virtù di quanto affermato sopra è una strada non più percorribile.
Collaborare insieme ad altri professionisti significa poter mettere sul piatto competenze diverse per poter mettere a disposizione del cliente un servizio a 360 gradi e di qualità.
Nel welfare aziendale si potrebbe esprimere al massimo questa collaborazione, nella ricerca degli strumenti più idonei da mettere a disposizione dell’imprenditore un esempio?
Il consulente del lavoro ha una eccellente preparazione e competenze specifiche sulla pianificazione fiscale nei confronti dell’imprenditore, mentre il consulente finanziario possiede competenze specifiche nella gestione dei fondi pensione collettivi aziendali (vedi questo mio articolo sui vantaggi fiscali per le Aziende : "il Tfr in Azienda: un patto che conviene ad Azienda e dipendenti").
Il consulente del lavoro ha un portafoglio clienti formato da imprenditori e professionisti ed anche il consulente finanziario ha un portafoglio composto in larga parte da imprenditori e professionisti; ora unendo le forze, si potranno semplicemente "integrare" insieme potendo in questo modo fornire un servizio a più alto valore aggiunto ai clienti di entrambi!

Lato consulente del lavoro
Potrà fornire al cliente imprenditore, oltre ai servizi naturali della sua professione anche la consulenza offerta nel ramo della previdenza complementare aziendale da parte del consulente finanziario, per imbastire un progetto di welfare come ad esempio la gestione di un fondo pensione collettivo aziendale (dal punto di vista fiscale, si stimano risparmi in termini di costi di circa il 10%, sul trattamento dei TFR dei dipendenti).

Lato consulente finanziario
Il consulente finanziario di contro, potrà fornire la consulenza specifica del consulente del lavoro ai propri clienti imprenditori, aumentando in questo senso il bacino di operatività.
Con questo interscambio di competenze si potrà ampliare vicendevolmente il proprio segmento di mercato senza contare infine il processo virtuoso del passaparola creato, giocoforza, dagli imprenditori soddisfatti.

Ma adeso dimmi, hai mai pensato di collaborare con un altro professionista in un progetto di welfare aziendale?




Articolo del:


di Mauro Valentino

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