Dieci anni di passione, e cosa è cambiato?


La lezione dell'ultimo tsunami
Dieci anni di passione, e cosa è cambiato?
Ci apprestiamo a chiudere l’anno senza una chiara visione del futuro?
Il mondo finanziario ci sembra molto confuso e complesso da capire fino in fondo?
Ci stiamo riferendo a quello che ci aspetta da qui in avanti, di cui riusciamo effettivamente a comprendere in base alle nostre capacità e conoscenze.
In altre parole, tanti cambiamenti si preparano a stravolgere le nostre vite, e noi continuiamo a vedere il mondo come se tutto fosse rimasto uguale a prima.
E’ dimostrato che uno dei compiti più difficili è proprio quello relativo al processo di cambiamento.
Proprio per questo, ci sembra molto interessante, di tanto in tanto, rivedere un periodo passato, che possa fornire delle utili esperienze in una nuova chiave di lettura, anche per il futuro ad ampio raggio.
E’ quello che vorremmo fare nelle prossime righe, volendo stimolare ulteriori riflessioni, aperte al confronto.
La domanda che forse rappresenta meglio questo periodo è:
cosa è cambiato in questi ultimi 10 anni nella nostra capacità di adeguarci al mondo finanziario e globale?
Il 2007 sembrava un anno come tanti.
Dal punto di vista economico e finanziario le cose andavano decisamente bene.
Era ritornata la fiducia nei mercati, la crescita era stabile e c’era un discreto ottimismo che si percepiva.
Nulla faceva pensare che, da lì a poco, iniziasse una delle più lunghe e pesanti crisi del dopoguerra, quella dei mutui subprime.
E, col senno di poi, possiamo dire che nulla è rimasto più come prima.
Mercati azionari sulle montagne russe, quelli obbligazionari presi di mira dalla speculazione ed oggi arrivati ad un appiattimento totale dei rendimenti, con molte emissioni a tassi negativi.
Tutte le banche centrali pronte ad inondare di liquidità i mercati pur di tenere bassi i tassi per favorire la crescita.
Ma più di tutto notiamo come, in ogni situazione ed accadimento, ci sia chi ne subisca le conseguenze, ed altri, forse la minoranza, che mantenendo la lucidità, riescono a prenderne beneficio.
Eppure le grosse bolle dei titoli della new economy, il crollo delle torri gemelle, le guerre che rapidamente iniziavano e finivano nello scacchiere internazionale avrebbero dovuto allertarci.
Sul fatto che ogni previsione a brevissimo termine ha in sé anche l’immediata smentita dei fatti.
Abbiamo dovuto fare i conti con un lungo periodo di crisi profonda.
Termini come spread, bail-in, Brexit, default divenuti comuni.
Certezze crollate come un castello di sabbia; tutto ciò ha cambiato il mondo così come lo conoscevamo.
Ed oggi potrebbe essere semplice cadere negli stessi errori.
Pensare che tutto sia ormai alle spalle e finalmente abbiamo trovato quell’equilibrio che da tanto tempo stavamo aspettando.
Senza capire che la storia ci dipinge un quadro fatto di continua e sana alternanza, un po’ come le stagioni, si deve guardare all’attimo fuggente come l’insieme di un grande processo di crescita e di evoluzioni, che milioni di uomini, aziende e nazioni, trasformano grazie alle loro idee di cambiamento.
E questa continua alternanza è proprio l’unica certezza del nostro nuovo mondo.

Articolo del:


di fulvio martorelli

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse