Buste paga: basta pagamenti in contanti


Il pagamento delle buste paga dei propri dipendenti dovrà essere effettuato solo con modalità tracciabili pena il mancato riconoscimento legale
Buste paga: basta pagamenti in contanti
Con un emendamento approvato dal Senato, viene stabilito che la retribuzione del lavoratore non potrà più essere pagata in contanti.
L’emendamento prevede che il lavoratore potrà percepire lo stipendio solo con l’accredito attraverso una delle seguenti modalità:
bonifico sul conto identificato dal codice IBAN indicato dal lavoratore;
pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale indicato dal datore di lavoro;
emissione di assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato. Da notare che l’impedimento s’intende comprovato quando il delegato a ricevere il pagamento è il coniuge, il convivente o un familiare, purché di età non inferiore a sedici anni.

Pertanto, le aziende non potranno più retribuire i propri dipendenti senza lasciare traccia alcuna.
Così i "furbetti della busta paga" non potranno più praticare la spregevole abitudine di pagare solo parte della busta paga o stipendi che non raggiungono il mimino stabilito dal CCNL applicato.
L'unica prova del pagamento sarà la tracciabilità del denaro.
Altro aspetto estremamente importante per debellare questa fattispecie è che la firma sulla busta paga non costituirà prova dell'avvenuto pagamento.
Con l'entrata in vigore della predetta normativa si impedirà un quadruplo vantaggio agli imprenditori indisciplinati,:
a) corrispondere, sotto ricatto di licenziamento, un importo più basso rispetto a quello indicato sulla busta paga;
b) risparmiare sulle spese di personale permettendosi un più elevato grado di concorrenza sleale;
c) risparmiare le imposte sul reddito sui costi dedotti e non sostenuti;
d) accumulare utili extra bilancio.
Certo, qualche furbetto continuerà comunque. Infatti, succede pure che alcuni dipendenti, sotto ricatto da parte del datore di lavoro, siano costretti a restituire in contanti la parte dello stipendio pagato con assegno o bonifico eccedente la somma concordata. Ma in questo caso si tratta di un reato a tutti gli effetti.
Soggetti interessati - I soggetti interessati dalla novità sono tutti i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze un lavoratore con rapporto di lavoro di tipo subordinato (di qualsiasi natura).
La norma non interesserà i datori di lavoro di colf e badanti e le P.A.
Sanzioni - Sono previste pesanti sanzioni pecuniarie per i datori di lavoro che non ottemperano agli obblighi introdotti dalla legge che vanno da 5.000 a 50.000 euro. Per permettere a tutti i datori di lavoro di adeguare i sistemi di pagamento e ai dipendenti l'apertura del conto corrente su cui versare le somme ricevute la novità entrerà in vigore dal 180esimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della norma.

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di Emilio Tasca

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