Come scegliere il giusto investimento


Orizzonte temporale, rendimento atteso, rischio: le regole base per scegliere
Come scegliere il giusto investimento
Scegliere quale sia la migliore cosa da fare non è mai facile, ma farlo nel campo degli investimenti finanziari è ancora più difficile. Vuoi per le scarse conoscenze che le persone hanno sull’argomento, vuoi perché occorre dedicare del tempo ad informarsi ed aggiornarsi, vuoi perché le informazioni sono tante e sembra impossibile stare dietro a tutto.
Si sente parlare di Bitcoin, di Pir, di fondi pensione, la banca mi ha proposto quel tale investimento insomma cosa devo scegliere?
Vorrei fare un po’ di chiarezza e ripartire dall’inizio. Prima di tutto occorre valutare chi è la persona che sta’ investendo, quindi se è single, se ha una famiglia numerosa, se ha una casa con un mutuo, se ha un lavoro, se ha delle coperture assicurative e via dicendo. Questa è sicuramente la parte più importante e quella a cui un buon consulente dovrebbe far riferimento prima di proporre qualsiasi investimento.
Successivamente quando arriverà la proposta il risparmiatore dovrà fare attenzione ad alcuni aspetti.
Le informazioni basilari che ogni risparmiatore dovrebbe conoscere prima di effettuare la sua scelta sono tre:
a) l’orizzonte temporale consigliato per quel dato prodotto
b) il suo rendimento potenziale
c) il suo grado di rischio

Si tratta degli elementi fondamentali suggeriti dalla teoria finanziaria all’investitore razionale e che la normativa impone, sia nella fase di offerta al pubblico, sia nella valutazione di adeguatezza del prodotto al cliente.

L’orizzonte temporale consigliato indica al risparmiatore per quanti mesi/anni deve rinunciare alla liquidità ed è il riferimento temporale per il calcolo del rendimento potenziale e del profilo di rischio.

La seconda voce offre informazioni quantitative sul valore del prodotto oggi e al termine dell’orizzonte consigliato. Per quanto riguarda l’oggi, il proponente deve informare il cliente circa il valore teorico del prodotto offerto e la sua scomposizione. Per quanto riguarda il futuro vanno indicate le probabilità di ottenere un certo rendimento, al netto dei costi, e il corrispondente valore stimato del prodotto. Chiaramente sapere con quale probabilità si subisce una perdita e con quale probabilità il rischio "paga", cioè se si guadagna più di quanto si otterrebbe senza rischiare nulla, permette di farsi un’idea non solo del rendimento atteso ma anche del rischio di performance, inteso come capacità del prodotto di creare valore per l’investitore.

La terza voce è un indicatore del rischio qualitativo su una scala a sei livelli:
basso, medio-basso, medio, medio-alto, alto, molto alto
A ogni livello corrisponde una banda di volatilità del rendimento che consente di classificare il prodotto offerto.

Secondo la CONSOB il primo campo da selezionare per l’investitore è l’orizzonte temporale che deve essere compatibile con le proprie necessità di liquidità; successivamente deve valutare la coerenza tra la propria propensione al rischio e il grado di rischio delle diverse proposte il cui orizzonte temporale consigliato coincide con il periodo per il quale è disposto a rinunciare alla propria liquidità; infine tra quelle che presentano un grado di rischio ritenuto compatibile, sceglie la proposta con le migliori performance potenziali.

Articolo del:


di Stefano Fornelli

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