Ragade anale: trattamento


Una metodica ambulatoriale per la ragade anale. Caso clinico
Ragade anale: trattamento
CASO CLINICO
EMORROIDI più RAGADE ANALE


Paziente, maschio, di 33 anni, affetto da ragade anale già operata con sfinterotomia laterale interna senza ottenere guarigione né funzionale né anatomica.
Il Paziente presentava un dolore post defecatorio della durata di alcune ore con sanguinamenti minori (sangue nella carta) e occasionalmente più importanti (sangue nel water).
Alla ispezione locale presenza di polipi sentinella multipli sulla rima anale (IMG 1), tono anale aumentato.

Alla divaricazione della rima alle ore 5 si apprezza una profonda fissurazione con fondo sanguinante.

Alla rettocopia si reperta:
(IMG 2) Alle ore 5 alla giunzione muco cutanea lunga e profonda ragade sotto minata circondata da piccoli fibromi e microascessi segno di infezione diffusa

IMG 3: Presenza di grosso prolasso mucoso occulto anteriore

IMG 4; Emorroidi di II°

IMG 5: Emorroidi interne di II° e III°.

IMG 6: Emorroidi interne e coda del prolasso mucoso occulto anteriore.

IMG 7: Emorroidi interne + coda del prolasso mucoso + papilla anale ipertrofica.

IMG 9: Polipo sentinella con ragade anale sanguinante.

In base al quadro e stato necessario, prima di trattare la ragade di eliminare le emorroidi ed il prolasso mucoso con la legatura elastica e dopo un mese si è proceduto al trattamento specifico della ragade secondo la seguente procedura:

Si posiziona un dilatatore anale e si espone la ragade

Si infiltra il piano sotto la ragade con lidocaina e adrenalina

Si congela a piatto la ragade fino a che il ghiaccio non raggiunga lo spessore di 2 mm. E poi si aspetta che la ice ball si sciolga e la punta del criotomo si stacchi dal tessuto.
Si procede al secondo congelamento del piano della ragade con le stesse modalità del primo.

A questo punto il trattamento e finito.
Si procedera ai controlli programmati nel tempo.

In seconda giornata dal trattamento la ragade e gonfia e il trssuto in necrosi.

In decima giornata dal trattamento l’edema della ragade si riduce e la necrosi comincia a demarcarsi.

A 17 gg dal trattamento il tessuto della ragade è completamente eliminato e il fondo ripieno di fibrina.

A tre settimane dal trattamento della ragade resta un sottile infiltrato di fibrina.

A 1 mese dal trattamento della ragade non resta traccia anatomica e gia dal giorno successivo al trattamento sono scomparsi i sintomi.

Durante il percorso di guarigione della ragade il paziente ha potuto svolgere tutte le sue attività senza limitazioni e al controllo finale l’ipertono sfinterico non esiste più.

Articolo del:


di Dott. Gaspare Biundo

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse