Mifid 2, alcune considerazioni


Enterà in vigore il 1.1.2018 l'ennesima direttiva europea volta a tutelare i risparmiatori
Mifid 2, alcune considerazioni
Per chi non la conosce, la cosiddetta MIFID2, che entrerà in vigore il 1.1.2018 è l'ennesima direttiva europea volta a tutelare i risparmiatori. Essa prevede fra le altre cose, giustamente, una maggior trasparenza da parte degli intermediari, soprattutto in termini di costi. Sono d'accordo su quasi tutto ciò che la direttiva prevede; oggi parlerò soltanto di ciò che non condivido.

La maggior educazione finanziaria non si attua recapitando a casa dei risparmiatori quintali di carta: la norma infatti non prevede altra informativa se non quella cartacea.
Non si può mettere in relazione perdite, anche minime, in conto capitale con la mancanza di professionalità da parte dell'intermediario: i miei clienti sanno benissimo che l'investimento oscilla in base al grado di rischio condiviso, non per questo si sognano di pensare che io non li abbia adeguatamente informati solo perchè il mercato scende.
Ogni qualvolta faccio una proposta mi si chiede di dimostrare, per iscritto, che, tenuto conto dei costi e dei benefici, questa è vantaggiosa per il cliente: in pratica mi si chiede di dimostrare per iscritto la mia onestà. Non mi sognerei mai di fare una proposta che, tenuto conto dell'arco temporale condiviso con il cliente, sia consapevolmente svantaggiosa nel suddetto lasso di tempo. Allo stesso tempo non posso assicurare il mio cliente che, per esempio, il giorno dopo aver dato corso all'operazione, il suo controvalore sarà maggiore rispetto a quello che avrebbe avuto se la suddetta operazione non avesse avuto luogo. Ma non temete: i disonesti troveranno sicuramente modo di mettere per iscritto la loro onestà e continueranno ad operare indisturbati.

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di daniele sertori

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