Redditi di capitale e redditi diversi


Dal 1 luglio 2014 sono entrate in vigore nuove regole sulla tassazione
Redditi di capitale e redditi diversi
La tassazione dei redditi di natura finanziaria è fissata al 26% sia per "i redditi di capitale", sia per quelli definiti "redditi diversi di natura finanziaria", salvo alcune deroghe per i titoli pubblici ed enti sovranazionali, che beneficiano di un regime agevolato al 12,5%. La fiscalità a cui si fa riferimento è quella applicata alle persone fisiche residenti in Italia, agli enti non commerciali, alle società semplici e alle associazioni professionali residenti.

I redditi di capitale sono:
• Gli interessi derivanti da depositi e conti correnti, dai certificati di deposito, dalle obbligazioni e da titoli di stato;
• I dividendi e gli altri utili derivanti dalla partecipazione al capitale e al patrimonio di società ed enti soggetti a Ires;
• I proventi derivanti da Oicr. In questo caso s’intendono non solo i dividendi dei fondi a distribuzione ma soprattutto, i proventi determinati come differenza tra il valore di riscatto e il costo di sottoscrizione;
• I proventi da operazioni di pronti contro termine, riporto e prestito titoli;
• I redditi derivanti dai rendimenti delle prestazioni pensionistiche erogate in forma di rendita anche vitalizia.
I redditi di capitale sono sempre positivi. Se percepiti mediante l’intermediario italiano prevedono l’intervento dello stesso come sostituto d’imposta a titolo definitivo e non consentono alcuna compensazione.

I redditi diversi di natura finanziaria sono i CAPITAL GAIN, le plusvalenze (e le minusvalenze) derivanti dalla cessione a titolo oneroso di partecipazioni sociali, qualificate e non, quelle realizzate a seguito di cessione e rimborso di titoli obbligazionari e similari, cessione di strumenti finanziari come le azioni, quelli da cessione a termine di valute estere o dall’esercizio di contratti derivati.
A differenza dei redditi di capitale, i redditi diversi sono incerti nell’importo e nell’esistenza, poiché derivano dal comportamento dell’investitore e dall’andamento dei mercati. Possono essere sia negativi, sia positivi: Quelli negativi, le perdite (meglio definite come "minusvalenze"), sono compensabili con successivi redditi positivi della stessa natura (capital gain). I capital gain prevedono la deducibilità di taluni oneri dalla base imponibile, così come la modalità di assolvimento dell’obbligo tributario attraverso due regimi, autonomamente in dichiarazione dei redditi o tramite l’intermediario finanziario (regime dichiarativo o amministrato).

C'è da fare attenzione inoltre a quanto avviene nel risparmio gestito perchè come vedremo le differenze delle due tipologie di redditi non sono sempre cosi chiare.


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Articolo del:


di Daniele Varriale

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