Qual è il vero rischio dei risparmiatori?
Dopo un anno finanziario caratterizzato da una situazione quasi idilliaca per i risparmiatori ci si chiede come investire al meglio (bitcoin compresi)
Gentilissimi, siamo al termine di un anno finanziario caratterizzato da una situazione quasi idilliaca per i risparmiatori (quelli che hanno colto le opportunità):
- Mercati in crescita
- Bassa inflazione
- Tassi bassi
- Bassa volatilità
Un mix che ha consentito anche agli investitori più prudenti di approfittare di un contesto rassicurante a causa della scarsa volatilità.
I rischi geopolitici, sempre in agguato, si sono risolti, per ora, in un nulla di fatto.
La Corea non è stata presa in considerazione dai mercati, forse per l’enormità delle conseguenze che potrebbero derivare da un conflitto di portata mondiale.
La Brexit ha preso tempo e diluito le paure di ripercussioni negative sull’Europa tutta.
Le elezioni tedesche non hanno modificato il quadro di crescita sostenuta del Paese.
In America, la piena occupazione, gli utili aziendali e la defiscalizzazione hanno portato benefici consistenti ai mercati che continueranno, ragionevolmente, a salire per il prossimo anno al netto di riallineamenti fisiologici e prese di beneficio.
Le Banche Centrali hanno cominciato a normalizzare i tassi dando un segnale di distensione delle economie.
Anche i mercati emergenti promettono economie più solide attraverso l’accelerazione delle riforme. Solo adesso si parla della nuova via della seta, ignorata nel 2015 quando la paura di un rallentamento della Cina e la svalutazione dello yuan influenzò, con la crisi Greca e gli attacchi dell’Isis in 3 continenti, tutti i mercati mondiali.
Le Borse persero circa il 25%.
Eppure, già nel 2013 Xi Jinping aveva dato inizio al più grande progetto di sviluppo della Cina mai realizzato. Progetto destinato alla costruzione di infrastrutture (porti, ferrovie, aeroporti, oleodotti, centrali elettriche e intere città modulari) e a favorire lo sviluppo (istruzione, sanità, riforme per il lavoro e il commercio) dell’Asia. A tale progetto hanno già aderito più di 60 paesi con stanziamenti ciclopici di denaro e la nascita della Banca Asiatica per gli investimenti e le infrastrutture. Si realizzerà un’opportunità "win-win" per le imprese che sono presenti sul mercato globale dei commerci e degli investimenti
In questo contesto, i risparmiatori hanno modificato il loro profilo di rischio, spingendo i propri investimenti alla ricerca di rendimento su attività rischiose anche perché le politiche delle Banche centrali hanno eliminato il rendimento dal mercato obbligazionario a breve termine.
In questo contesto, senz’altro favorevole, qual è il vero rischio dei risparmiatori?
A mio avviso, è quello di non rispettare in modo rigoroso una pianificazione finanziaria per obiettivi e di lasciarsi prendere dalla prospettiva di facili guadagni.
Essere consapevoli dei reali rendimenti attesi sia nell’azionario che nell’obbligazionario non è facile sia nei momenti di euforia del mercato che in quelli di storno.
Nell’ultimo mese, molti dei miei Clienti ma anche persone con cui sono entrata in contatto hanno fatto una sola domanda: vorrei investire nei Bitcoin. Che ne pensi?
La mia risposta è sempre la stessa: questa domanda dovrebbe essere formulata solo dopo che abbiamo messo in sicurezza adeguate coperture sui rischi reali: longevità (previdenza), invalidità (long term care), passaggio generazionale (assicurazioni a capitale garantito o con rischio limitato), piani di accumulo, per chi
ha un reddito costante e gestioni patrimoniali di ultima generazione con il controllo di piattaforme efficienti.
Gli eventi verranno avanti e il Bitcoin è solo una delle opportunità della storia dei risparmiatori di diventare rapidamente più ricchi o più poveri. Ce ne sono state in passato e ce ne saranno in futuro.
La differenza, nella ricchezza di ciascuno di noi, non la faranno i crolli improvvisi del mercato o i momenti favorevoli quando tutto sale. La differenza sarà nel nostro approccio a seguire con passo fermo e costante la pianificazione finanziaria che nega l’avverarsi di previsioni puntualmente smentite dalla storia.
A tutti voi i miei migliori auguri di un sereno 2018
Guglielmina Bruni
- Mercati in crescita
- Bassa inflazione
- Tassi bassi
- Bassa volatilità
Un mix che ha consentito anche agli investitori più prudenti di approfittare di un contesto rassicurante a causa della scarsa volatilità.
I rischi geopolitici, sempre in agguato, si sono risolti, per ora, in un nulla di fatto.
La Corea non è stata presa in considerazione dai mercati, forse per l’enormità delle conseguenze che potrebbero derivare da un conflitto di portata mondiale.
La Brexit ha preso tempo e diluito le paure di ripercussioni negative sull’Europa tutta.
Le elezioni tedesche non hanno modificato il quadro di crescita sostenuta del Paese.
In America, la piena occupazione, gli utili aziendali e la defiscalizzazione hanno portato benefici consistenti ai mercati che continueranno, ragionevolmente, a salire per il prossimo anno al netto di riallineamenti fisiologici e prese di beneficio.
Le Banche Centrali hanno cominciato a normalizzare i tassi dando un segnale di distensione delle economie.
Anche i mercati emergenti promettono economie più solide attraverso l’accelerazione delle riforme. Solo adesso si parla della nuova via della seta, ignorata nel 2015 quando la paura di un rallentamento della Cina e la svalutazione dello yuan influenzò, con la crisi Greca e gli attacchi dell’Isis in 3 continenti, tutti i mercati mondiali.
Le Borse persero circa il 25%.
Eppure, già nel 2013 Xi Jinping aveva dato inizio al più grande progetto di sviluppo della Cina mai realizzato. Progetto destinato alla costruzione di infrastrutture (porti, ferrovie, aeroporti, oleodotti, centrali elettriche e intere città modulari) e a favorire lo sviluppo (istruzione, sanità, riforme per il lavoro e il commercio) dell’Asia. A tale progetto hanno già aderito più di 60 paesi con stanziamenti ciclopici di denaro e la nascita della Banca Asiatica per gli investimenti e le infrastrutture. Si realizzerà un’opportunità "win-win" per le imprese che sono presenti sul mercato globale dei commerci e degli investimenti
In questo contesto, i risparmiatori hanno modificato il loro profilo di rischio, spingendo i propri investimenti alla ricerca di rendimento su attività rischiose anche perché le politiche delle Banche centrali hanno eliminato il rendimento dal mercato obbligazionario a breve termine.
In questo contesto, senz’altro favorevole, qual è il vero rischio dei risparmiatori?
A mio avviso, è quello di non rispettare in modo rigoroso una pianificazione finanziaria per obiettivi e di lasciarsi prendere dalla prospettiva di facili guadagni.
Essere consapevoli dei reali rendimenti attesi sia nell’azionario che nell’obbligazionario non è facile sia nei momenti di euforia del mercato che in quelli di storno.
Nell’ultimo mese, molti dei miei Clienti ma anche persone con cui sono entrata in contatto hanno fatto una sola domanda: vorrei investire nei Bitcoin. Che ne pensi?
La mia risposta è sempre la stessa: questa domanda dovrebbe essere formulata solo dopo che abbiamo messo in sicurezza adeguate coperture sui rischi reali: longevità (previdenza), invalidità (long term care), passaggio generazionale (assicurazioni a capitale garantito o con rischio limitato), piani di accumulo, per chi
ha un reddito costante e gestioni patrimoniali di ultima generazione con il controllo di piattaforme efficienti.
Gli eventi verranno avanti e il Bitcoin è solo una delle opportunità della storia dei risparmiatori di diventare rapidamente più ricchi o più poveri. Ce ne sono state in passato e ce ne saranno in futuro.
La differenza, nella ricchezza di ciascuno di noi, non la faranno i crolli improvvisi del mercato o i momenti favorevoli quando tutto sale. La differenza sarà nel nostro approccio a seguire con passo fermo e costante la pianificazione finanziaria che nega l’avverarsi di previsioni puntualmente smentite dalla storia.
A tutti voi i miei migliori auguri di un sereno 2018
Guglielmina Bruni
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