Provvidenza o previdenza?


Quello zaino sulle spalle...
Provvidenza o previdenza?
Davide cammina con il suo zaino sulle spalle, si avvicina a scuola e la sua preoccupazione maggiore in questo periodo è la prova invalsi che dovrà sostenere a maggio.

Non sa ancora che quello che dovrebbe preoccuparlo di più è che quello zaino sulle spalle rappresenta una parte di debito pubblico che si accumula e continua a creare interessi diventando sempre più pesante.

E in particolare chi ne ha fatto le spese è il sistema pensionistico.

La Legge Fornero a partire dal 1.1.2012 ha abolito il sistema retributivo introducendo le pensioni con il calcolo esclusivamente con il sistema contributivo (creato con la Riforma Dini 335/1995) a cui si applica un coefficiente di trasformazione in base all’andamento del Pil. Chi ha un’età contributiva molto lunga (18 anni di contributi al 31.12.1995) usufruirà in parte del sistema retributivo e in parte di quello contributivo, chi ne aveva maturati meno di 18 a quella data avrà il calcolo del retributivo fino al 1.1.1996...e così via.

Il patto inter-generazionale, su cui si basa il nostro modello pensionistico, però sta vacillando, il rapporto tra occupati e persone a riposo sta cominciando a incrinarsi. La mancanza di lavoro per i giovani in questo Paese e l’innalzamento delle aspettative di vita fanno scricchiolare questo rapporto.

La volontà del legislatore con il Dls. 252/2005 è chiara: è solo incrementando quella parte di pensione volontaria di Secondo e Terzo Pilastro che i lavoratori assunti dopo il 1995 e soprattutto dopo il 2011 potranno pensare di mantenere alto il livello della futura pensione.

Solo il fatto di aderire alla previdenza complementare fa scattare l’abbassamento di aliquota di calcolo a partire dal 15% per il rimborso della quota capitale, al raggiungimento dei requisiti, con un -0,30% ogni anno fino d un minimo del 9% per 35 anni di appartenenza.

Questa ed altre agevolazioni messe in campo di cui si spera l’ampliamento al più presto da parte dei nuovi governi (abbattimento dell’aliquota sui rendimenti dei Fondi Pensione, aumento della base di deduzione dai vecchi 5.164,57, maggiori sgravi fiscali alle imprese che agevoleranno l’immissione del TFR nella previdenza complementare...) rappresentano ormai il nostro futuro pensionistico.

Siamo abituati da buoni italiani a sperare sempre nella Provvidenza ma forse dovremmo essere più... PREVIDENTI!!!

E’ solo con un’adeguata pianificazione delle esigenze della famiglia che si ottiene un risultato non più solo di rendimento ma anche di ottimizzazione delle risorse messe in campo. Questo vuol dire lavorare nel medio/ lungo periodo.

Davide non lo sa, cammina verso la scuola, ma la sua mamma ha già firmato l’adesione che lo vede titolare di un Fondo Pensione Aperto, ha trasformato quello zaino che porta sulle spalle nei versamenti che lei stessa potrà dedurre ogni anno dal suo imponibile lordo, quando diventerà adulto potrà usare parte di quei risparmi che la mamma ha sapientemente finalizzato, per acquistare la sua prima casa, senza aspettare la pensione.

Se il legislatore ha un occhio di riguardo per noi non è più tempo di sperare nella Provvidenza! Forza Davide porta con leggerezza il tuo zaino, il futuro ti aspetta!

Articolo del:


di G. Bonalda R. Nastari

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