Attenti a quei ‘bitcoin’


Dopo la divertente battuta di Fiorello a Sanremo (...per questa serata la RAI mi paga in Bitcoin!) non potevo esimermi da scrivere un articolo su questa criptovaluta
Attenti a quei ‘bitcoin’
Sono mesi ormai che tutti parlano degli ormai ‘famosi’ bitcoin, ma sappiamo davvero di che cosa si tratta?
Iniziamo anzitutto a capire a livello tecnico, esattamente cosa sono. I bitcoin sono una criptovaluta con il quale è possibile effettuare pagamenti tra utenti, acquistare beni e servizi o convertirli in altra valuta senza l’intervento di un intermediario. Infatti, il bitcoin si fonda su un sistema decentralizzato (peer-to-peer) dove non c’è una banca centrale che ne controlla l’emissione. Il trasferimento avviene tra portafogli elettronici dei vari utenti e le transazioni sono anonime.

I vari utilizzatori reperiscono i bitcoin attraverso il ‘mining’. Per spiegare in breve questa gestione, i ‘miners’ (minatori) si concentrano sul mantenimento di un libro mastro pubblico nel quale vengono annotate e memorizzate tutte le transazioni.
Il libro mastro è più’ un’idea che un fatto, nel senso che non esiste effettivamente un libro mastro che contiene tutte le transazioni. Il sistema nel quale sono memorizzate e tracciate le transazioni è decentralizzato e collegato da ‘blocchi’: ogni blocco contiene riferimenti di un blocco precedente e così via. La catena dei blocchi, definita blockchain, costituisce lo storico di tutte le transazioni. Per spiegare quanto appena descritto in maniera ancora più semplice, basta usare la seguente analogia: BITCOIN = TECNOLOGIA.

Non è a caso, ad esempio, che in Corea del Sud, i giovani coreani, grandi appassionati di tecnologia, sono tra i maggiori possessori di Bitcoin. La stessa Corea del Sud però, ad oggi, vuole limitare queste transazioni e questa notizia, ha portato i bitcoin, ad un crollo del 19% sul loro valore. Allo stesso modo della Corea del Sud, invece, la Cina, ha voluto limitare il consumo energetico, costringendo i ‘miners’ , a trasferirsi in Giappone. Infatti, se inizialmente bastavano semplici pc di casa per le transazioni dei bitcoin, oggi occorrono capannoni interi muniti di Server giganti. In Svizzera invece hanno addirittura attaccato cartelli su Municipi con scritto ‘Qui si accettano Bitcoin’, cioè i Certificati si possono pagare in monete virtuali. Ma in fondo, quale posto migliore della Svizzera, può accogliere anche i fondatori di monete virtuali, abituati a lavorare in Rete, sotto pseudonimo. Insomma, informazioni sui Bitcoin ce ne sono tantissime e anche ben pubblicizzate e tutto ciò potrebbe far sembrare i bitcoin molto favorevoli, ma c’è un’ altra grande verità.

I bitcoin non sono riconosciuti legalmente in nessuno Stato e non sono tutelati dalla legge. Ulteriore lato negativo è che, mentre le varie valute, come ad esempio l’euro, possono trasformarsi in bitcoin, non è possibile all’inverso, per cifre considerevoli, trasformare i bitcoin in dollari o euro. Per essere più chiari, chi vende titoli finanziari sui mercati legalmente riconosciuti, sa per certo di ottenere denaro liquido sul proprio conto corrente dopo due o tre giorni mentre, dopo una vendita di bitcoin, non c’è nessuna tutela legale di poter ottenere tale valore. Come Consulente finanziario, avrei tante altre parole da spendere, soprattutto a tutela dei miei Clienti o di chiunque voglia chiedermi un consiglio a riguardo. Comunque, in tutta trasparenza, ho riassunto tutto ciò che so e anzi, faccio notare anche che, ad oggi, nonostante se ne parli e si legga tanto, i bitcoin sono scesi del 40% rispetto ai massimi storici.

La domanda che mi pongo è quindi: i bitcoin sono già all’inizio di un declino o sono in ‘pausa’ nell’attesa di raggiungere nuovi picchi?

Difficile azzardare una previsione, ma non mi stupirei nemmeno se, dopo tanto parlarne, i bitcoin svanissero come meteore.

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di Dr.ssa Lara Bagnaresi

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