Digitalizzazione, formazione e produzione


Politiche di sviluppo e piano attuativo per uscire dalla crisi. Lo sforzo del Miur e delle altre istituzioni per rilanciare l`economia del Paese
Digitalizzazione, formazione e produzione
La nostra società, oggi più che mai, nel momento politico che stiamo vivendo, dopo i risultati ottenuti dalle recenti elezioni politiche svolte il giorno 04 marzo 2018, deve seriamente confrontarsi su alcuni pilastri di osservazioni quali:

1) La consapevolezza di dover obbligatoriamente potenziare il nostro sistema formativo italiano basandosi sulla crescita e l'innovazione di una nuova didattica applicata per formare consapevolmente i suoi 3 vari livelli di formazione digitale. Cio` per poter risultare in linea con le indicazioni fornite sia dallo stesso mondo della formazione che ancor di piu' dallo stesso mondo del lavoro;

2) Confermare i livelli di qualifica ottenuti con stage e programmi di riscontro dei risultati gia' ottenibili a livello certificato dai 3 distinti livelli di formazione coinvolti, coinvolgendo negli stessi i nostri giovani formati nei 3 livelli:
2a) Diplomati tecnici di eta' compresa tra i 14 e i 18 anni come nel disegno che la l.107-2015 della buona scuola voleva costruire con le sue distinte ore obbligatorie divise nelle 200 ore valide per i licei e le 400 ore da svolgere per gli indirizzi tecnico pratici come ragionieri, geometri, adddetti settore turistico e servizi commerciali o del settore enogastronomico ed alberghiero;
2b) Laureati triennali e quinquennali tra i 19 e 24 anni da dover inserire dentro il mondo del lavoro innovando il livello delle competenze richeste fino a prima della riforma del sistema formativo della l. 107 del 2015;
2c) Specializzazioni specifiche in linea alla carriera già' iniziata dai nostri ex studenti da dover adesso confermare e meglio strutturare riconoscendogli anche le meritate competenze acquisite, tali da poter subito impiegare dentro il nostro stesso sistema produttivo di beni e di servizi in linea alle esigenze dello stesso mercato di destinazione dei bisogni stessi, e da dover in seguito accompagnare con un dibattito aperto per realizzare la giusta riforma indotta e ricercata dallo stesso mondo sia del lavoro che della formazione.

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di Dott. Massimo Di Stefano Commercialista

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