Ansia, fobie e attacchi di panico…


Sono solo la punta dell’iceberg di problematiche esistenti e mai affrontate
Ansia, fobie e attacchi di panico…
Ansia, fobie e attacchi di panico sono manifestazioni ed espressioni di disagi inconsci che tentano di emergere. Rappresentano, infatti, soltanto la punta di un iceberg di problematiche esistenti ma mai affrontate e che generano disagi interiori, spesso anche invalidanti, finché non si trova il movente che ne è all’origine.
Non sempre le manifestazioni di ansia sono palesate. I disturbi possono spaziare, infatti, dalla leggera apprensione fino a sfociare in veri e propri attacchi di panico e fobie. Va ricordato, che l’ansia è un’emozione necessaria e ancestrale nell’uomo. E’ anche grazie all’ansia che, nei secoli, si è preservata la specie umana: il sopraggiungere di una minaccia reale genera una risposta fisiologica nel nostro organismo che permette di affrontarla. L’ansia, in questo caso, è fisiologica e necessaria alla sopravvivenza. Si parla di reazione "lotta o fuga", ovvero le nostre possibili reazioni di fronte a un pericolo imminente. Nel momento, però, in cui la minaccia non esiste, l’ansia si trasforma in patologica e le sensazioni fisiche provate generano disagi psicologici. E questo perché la reazione "lotta o fuga" si scatena impropriamente.

Le sintomatologie percepite durante un attacco di ansia o di panico sono ben precise e possono essere elencate come di seguito:
· Indolenzimenti e contratture muscolari
· Tachicardia e palpitazioni
· Sensazione di soffocamento
· Secchezza della bocca
· Mal di testa
· Sudorazione eccessiva
· Tremore muscolare
· Disturbi gastrointestinali
· Irritabilità
· Parestesie locali

Quando si parla di disturbi di ansia, occorre distinguere tra il disturbo da ansia generalizzata (GAD), attacco di panico e fobie. Il disturbo da ansia generalizzata si ha quando ci si trova in un continuo stato di apprensione e agitazione continua per un periodo maggiore a sei mesi. Gli attacchi di panico producono le stesse sensazioni che si provano nel momento in cui occorre affrontare un pericolo reale (reazione lotta o fuga) generando l’iperattività del sistema nervoso centrale. Si verificano, però, in assenza di stimoli esterni e questa è la motivazione del fatto che chi ne soffre pensa inizialmente a un problema di origine biologica e non psicologica.
Le fobie, infine, sono paure eccessive, irreali e incontrollabili che vengono scatenate da oggetti, luoghi, odori e situazioni particolari.

Senza, però, addentrarci sulle diverse tipologie di ansia, attacchi e fobie, vorrei concentrare l’attenzione sulle cause di tali disturbi psicologici. Tra queste troviamo sicuramente la predisposizione genetica, l’educazione in età infantile, l’ambiente esterno e il vissuto. Ma la causa principale è di certo il conflitto interno. Il conflitto si scatena quando il nostro istinto, l’educazione e la coscienza sociale si scontrano e desiderano cose differenti. Quando il conflitto è inconscio, il disagio viene esternalizzato e camuffato sotto forma di disturbi di ansia o panico.
Affrontare ansia e panico significa, quindi, risalire alle cause dei propri disagi psicologici. Scavare nel vissuto, nella mente e nei desideri reali della nostra personalità. Significa, a volte, togliersi la maschera sociale per mettere a nudo e per imporre senza sensi di colpa o menzogne la propria personalità.

Risolvendo il conflitto, si risolve anche il disagio psicologico. Lavorando su se stessi si apprende una nuova consapevolezza e si fanno affiorare i conflitti interiori. L’approccio indicato è quello di una corretta terapia psicologica grazie alla quale è possibile scavare a fondo nel proprio essere e far riemergere le reali cause e conflitti inconsci che sono alla base dei disturbi di ansia e panico al fine di una loro risoluzione.

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di Dr.ssa Lisa Asirelli

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