Segnali predittivi di DSA
L'importanza di individuare i segnali predittivi di DSA già dalla Scuola dell'Infanzia
La maggior parte dei genitori con cui mi trovo a parlare (padri e madri di bambini con DSA ma anche con altri bisogni educativi speciali), si chiedono se i loro figli avrebbero potuto avere un percorso scolastico più sereno se le persone preposte a seguirli, a partire dagli insegnanti, avessero capito prima le loro difficoltà.
Spesso l’individuazione è eccessivamente tardiva, e non parlo solo della certificazione da strutture accreditate, ma anche e soprattutto della comprensione del disagio di questi bambini, che iniziano il loro calvario a volte anche nella scuola dell’infanzia, pur non rendendosene nemmeno conto.
I bambini nei quali si riscontrano queste difficoltà sono solitamente caratterizzati da intelligenza, creatività, capacità di risolvere problemi ed immaginare soluzioni inedite. Tuttavia, un diverso sviluppo a livello neurobiologico, determina ritardi, insuccessi e di conseguenza ansia e disagio.
Ma una buona notizia c’è ed è che l’identificazione e l’intervento mirato da parte di uno specialista producono effetti molto positivi e possono essere applicati fin dalla scuola dell’infanzia, in modo da segnalare le difficoltà alle insegnanti della scuola primaria, garantendo continuità ed adeguata accoglienza delle difficoltà.
È importante intercettare le difficoltà fin dall’asilo, in modo da potenziare le competenze implicate e sostenere l’autostima nell’approccio agli apprendimenti.
La legge 170/2010 precisa: "[...]è compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA [...]".
Nelle Linee Guida della stessa legge si legge: "un alunno con DSA potrà essere diagnosticato solo dopo l’ingresso nella scuola primaria[...]. Tuttavia, durante la scuola dell’infanzia l’insegnante potrà osservare l’emergere di difficoltà più globali, ascrivibili ai quadri di DSA [...]".
Esistono, dunque, possibilità concrete di individuare segnali predittivi di DSA fin dalla scuola dell’infanzia. Associazioni e strutture specializzate propongono attività laboratoriali mirate che, attraverso percorsi finalizzati alla valutazione di abilità linguistiche, cognitive e percettivo-motorie, riescono ad accompagnare i bambini verso un sereno approccio al grado scolastico successivo (qualora l’insegnante della primaria accetti le valutazioni ed attui le misure necessarie a tale finalità).
Mi sento, dunque, di concludere questo intervento invitando tutti gli insegnanti ad una maggiore attenzione, all’accettazione ed all’utilizzo di tutti gli strumentiprevisti dalla legge di Stato ma anche da quella del buonsenso, per individuare eventuali problematiche e supportare bambini e ragazzi nel viaggio più importante che faranno, cioè quello verso la scoperta e l’accettazione di se stessi come esseri validi e degni degli stessi riconoscimenti tributati a tutti tranne che a loro.
Spesso l’individuazione è eccessivamente tardiva, e non parlo solo della certificazione da strutture accreditate, ma anche e soprattutto della comprensione del disagio di questi bambini, che iniziano il loro calvario a volte anche nella scuola dell’infanzia, pur non rendendosene nemmeno conto.
I bambini nei quali si riscontrano queste difficoltà sono solitamente caratterizzati da intelligenza, creatività, capacità di risolvere problemi ed immaginare soluzioni inedite. Tuttavia, un diverso sviluppo a livello neurobiologico, determina ritardi, insuccessi e di conseguenza ansia e disagio.
Ma una buona notizia c’è ed è che l’identificazione e l’intervento mirato da parte di uno specialista producono effetti molto positivi e possono essere applicati fin dalla scuola dell’infanzia, in modo da segnalare le difficoltà alle insegnanti della scuola primaria, garantendo continuità ed adeguata accoglienza delle difficoltà.
È importante intercettare le difficoltà fin dall’asilo, in modo da potenziare le competenze implicate e sostenere l’autostima nell’approccio agli apprendimenti.
La legge 170/2010 precisa: "[...]è compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA [...]".
Nelle Linee Guida della stessa legge si legge: "un alunno con DSA potrà essere diagnosticato solo dopo l’ingresso nella scuola primaria[...]. Tuttavia, durante la scuola dell’infanzia l’insegnante potrà osservare l’emergere di difficoltà più globali, ascrivibili ai quadri di DSA [...]".
Esistono, dunque, possibilità concrete di individuare segnali predittivi di DSA fin dalla scuola dell’infanzia. Associazioni e strutture specializzate propongono attività laboratoriali mirate che, attraverso percorsi finalizzati alla valutazione di abilità linguistiche, cognitive e percettivo-motorie, riescono ad accompagnare i bambini verso un sereno approccio al grado scolastico successivo (qualora l’insegnante della primaria accetti le valutazioni ed attui le misure necessarie a tale finalità).
Mi sento, dunque, di concludere questo intervento invitando tutti gli insegnanti ad una maggiore attenzione, all’accettazione ed all’utilizzo di tutti gli strumentiprevisti dalla legge di Stato ma anche da quella del buonsenso, per individuare eventuali problematiche e supportare bambini e ragazzi nel viaggio più importante che faranno, cioè quello verso la scoperta e l’accettazione di se stessi come esseri validi e degni degli stessi riconoscimenti tributati a tutti tranne che a loro.
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