Alberi, confini e...confinanti!


Contenziosi in aumento, responsabilità talora anche penali, ambiti multidisciplinari: indispensabile la presenza di agronomi esperti quali consulenti
Alberi, confini e...confinanti!
Sempre più frequentemente, purtroppo, la presenza di alberi, alberelli, siepi ed arbusti nei pressi dei confini delle proprietà è causa di discussioni, che non di rado degenerano in vere e proprie liti, con conseguente frequente ricorso ad azioni legali in ambito civile ed anche penale (ebbene sì, rami ed alberi, quando cadono, possono far male....).
Senza divulgarsi in considerazioni antropologiche sugli eccessi di litigiosità della società moderna, che lasciamo ad altri esperti, va comunque ricordato che la materia è abbondantemente disciplinata, sin da tempi lontani, da una serie di norme del Codice Civile (C.C., articoli da 892 a 899), nonché, talvolta, da Regolamenti Comunali che possono stabilire vincoli e prescrizioni di diversa natura.
Il già citato art. 892 del C.C. stabilisce che, in assenza di regolamenti e/o di usi locali, debbano essere rispettate, in caso di piantamenti di alberi presso il confine, le seguenti distanze:
1) tre metri per gli alberi di alto fusto. Rispetto alle distanze si considerano alberi ad alto fusto quelli il cui fusto, semplice o diviso in rami, sorge ad un altezza notevole, come sono i noci, i castagni, le querce, i pini, i cipressi, gli olmi, i pioppi, i platani e simili;
2) un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto. Sono reputati tali quelli il cui fusto, sorto ad altezza non superiore a tre metri si diffonde in rami;
3) mezzo metro per le viti, gli arbusti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza non superiore ai due metri e mezzo.
Le casistiche di contenzioso che si possono presentare sono purtroppo molto più ampie, e richiedono talora un approccio peritale multidisciplinare ed un atteggiamento rivolto al problem solving, anche al fine di poter proporre al Cliente/Committente valide soluzioni per la risoluzione in tempi ragionevoli della problematica. Potranno essere necessari studi e determinazioni relative alla natura della vegetazione, alla presenza di particolari parassiti, alla verifica delle condizioni di stabilità (nel caso di alberi nei pressi del confine, con ricorso ad utilizzo di strumenti sempre più raffinati e precisi, come il Tomografo elettronico); sino al caso, particolare ma molto intrigante, dell’accertamento dell’età effettiva delle specie arboree ed arbustive presenti nei pressi del confine di proprietà, utile in alcuni casi a stabilire l’avvenuta acquisizione del diritto al mantenimento in situ (usucapione). Si utilizzano, al fine di accertare in maniera inequivocabile l’età di un albero o arbusto, tecniche di dendrocronologia con utilizzo di apposita strumentazione (densitometro, succhiello Pressler e lettura carotatura), e successiva attenta lettura dei cerchi annuali di accrescimento.
Le competenze per tali esami, ed il possesso di una adeguata e moderna strumentazione, di elevata professionalità fanno parte del bagaglio professionale di un agronomo esperto.

Articolo del:


di Dottore Agronomo Davide Baridon

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