Cambiamenti climatici e resilienza urbana: il ruolo del verde


Il verde come soluzione per migliorare la qualità della vita nelle città.
Cambiamenti climatici e resilienza urbana: il ruolo del verde

Uno degli obiettivi più importanti da realizzare per migliorare la qualità della vita è certamente la valorizzazione dei luoghi in cui viviamo: ciò può avvenire attraverso il recupero del patrimonio edilizio e urbano, la realizzazione di nuove superfici e spazi verdi e l’applicazione di azioni sistematiche orientate a cambiare in meglio gli stili di vita, a promuovere la salute pubblica e a migliorare l’ambiente. Per fare questo necessitiamo di politiche urbanistiche e ambientali innovative che affrontino il tema della città con taglio interdisciplinare e dell'inserimento di tecnologie e soluzioni progettuali che incrementino la sostenibilità e il comfort ambientale, creando armonia tra le varie componenti biotiche e abiotiche.

Occorre sempre di più evidenziare il concetto dell’importanza di un’azione organica di pianificazione e progettazione degli interventi, al fine di giungere a una “cultura del progetto” anche per il verde. Si tratta di un percorso logico, al pari di qualsiasi altra progettazione, strutturato in fasi procedurali basate su presupposti razionali e contenuti scientifici e tecnici. La progettazione del verde, o meglio paesaggistica, deve necessariamente essere rapportata alle componenti urbanistiche e al loro attuale significato, in quanto qualsiasi intervento sul “verde” deve contribuire al raggiungimento della “qualità urbana”. È infatti necessario che la progettazione del “verde” sia considerata come una componente urbana, con uguale dignità delle altre componenti urbanistiche, dal momento che svolge una funzione strettamente legata alle esigenze della popolazione, dell’ambiente e del paesaggio. A sostegno di ciò è stata emanata la Legge n.10/2013, Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, che promuove appunto gli elementi essenziali per il recupero delle città e l’aumento degli spazi verdi urbani.

Fondamentali risultano la ricerca della più profonda compenetrazione fra l’ambiente edificato e l’ecosistema naturale, l’accrescimento delle percentuali a verde all’interno dei tessuti urbani e edilizi, e l’efficacia delle modalità per il raggiungimento di un alto valore qualitativo. La vegetazione è determinante per la sostenibilità soprattutto quando l’analisi scientifica si pone come obiettivo di valutare il verde nei confronti del metabolismo urbano. Consiste in una modellazione concettuale tesa a capire le implicazioni energetiche e biofisiche in entrata e in uscita da un sistema, per calcolare l’impronta ecologica e redigere il bilancio ambientale di una città. In questo contesto è estremamente evidente come le funzioni del verde assumano un’importanza fondamentale e strategica. La qualità urbana, intesa anche come qualità ecosistemica, non può prescindere dalla vegetazione e la città deve essere assoggettata il più possibile a comportamenti biomimetici, per ridurre gli impatti generati dall’uomo sull’ambiente, sul paesaggio e sulla natura. Le principali funzioni ambientali svolte dalla vegetazione sono: produzione di ossigeno, assimilazione e stoccaggio di anidride carbonica, riduzione della radiazione solare incidente, moderazione dei venti freddi in inverno, incanalamento dei venti estivi e delle brezze, regolazione del ciclo dell’acqua, mitigazione dell’isola di calore urbana, diminuzione dell’albedo, fissazione delle polveri, assorbimento dei gas nocivi, riduzione dei rumori.

Inoltre, a causa del cambiamento climatico e dei suoi effetti, le piante rappresentano, in un’ottica di pianificazione sostenibile delle città del futuro, una delle soluzioni migliori e a più basso costo, e contribuiscono a rendere più resilienti le nostre città. L'infrastruttura verde (la rete interconnessa di zone naturali, verde urbano, verde periurbano, …..) può svolgere un ruolo di primo piano in termini di adattamento perché può fornire risorse essenziali a fini socioeconomici in condizioni climatiche estreme. Il ruolo degli Enti Locali è decisivo: più della metà delle emissioni di gas serra sono prodotte nelle città. Da questo punto di vista, occorre incentivare una politica di forestazione urbana che rientri nell’insieme dei piani e dei progetti (motto “rinverdire le città”), al fine di predisporre la realizzazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, previsto dal Patto dei Sindaci.

La pianificazione delle aree a verde non può essere solo un soddisfacimento degli standard o un’analisi basata unicamente su considerazioni funzionali o estetiche, ma deve coniugare tutte le funzioni e i ruoli del verde soppesando le loro caratteristiche in modo mirato. Ugualmente il progettista delle aree verdi deve conoscere tutte le varie implicazioni di quanto progettato, anche e soprattutto in termini di costi di mantenimento, in modo da produrre beni compatibili e sostenibili.

Il sistema delle aree verdi, quando pianificato, progettato e gestito correttamente, contribuisce in modo efficace a un sensibile miglioramento della qualità della vita negli ambienti urbani e può soddisfare, tramite criteri e metodi innovativi, non solo i target programmati di sostenibilità, ma anche di superarli.

 

Bibliografia:

- Di Paolo A., Ferrini F., S. Diamanti, 2016, Rigenerazione urbana. Una proposta di metodo per città sostenibili, Paysage n.23.

- Bit E. (a cura di), 2014, Come costruire la citta verde, Sistemi Editoriali, Napoli.

- Di Nicola M., 2013, Spazi verdi urbani e recupero delle città secondo la Legge 10/2013, Maggioli Editore, Milano.

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di Andrea Di Paolo

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