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Il Counseling per aiutare ad aiutarsi


Il Counseling per accompagnare e favorire la crescita personale verso nuovi orizzonti, per ampliare prospettive e possibilità di scelta
Il Counseling per aiutare ad aiutarsi

Il Counseling è una professione che si propone di accompagnare e favorire la crescita personale. E' un per percorso di riorganizzazione interna che porta la persona verso nuovi orizzonti che allargano la prospettiva del suo essere nella realtà.

Un ruolo fondamentale per lo sviluppo del Counseling lo ha avuto la Psicologia Umanistica nata negli Stati Uniti all'inizio degli anni '60 e vivamente sostenuta da un gruppo di psicologi, Maslow, Rogers, May riunitesi in un’Associazione Americana della Psicologia Umanistica.

L'approccio si basa su una psicologia della salute volto a concentrarsi non più sulla patologia e sul disagio ma sulle condizioni che favoriscono la piena espressione e valorizzazione delle potenzialità individuali ed umane.

Carl Rogers, psicoterapeuta americano, già intorno agli anni ’40, sviluppò una metodologia d’aiuto basata sul concetto di non direttività. La terapia centrata sul cliente (Rogers volutamente abbandona il termine paziente per sottolineare l’assoluta parità tra cliente e agevolatore) divenuta, in un secondo momento, “approccio centrato sulla persona”, parte dal presupposto che ogni individuo possiede la capacità di auto-comprendersi, migliorare e trovare soluzioni alle proprie difficoltà.

L’approccio centrato sulla persona si fonda sul valore predominante dell’esperienza di ogni essere umano e stimola ogni individuo ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte e dei propri vissuti.

"…se una persona si trova in difficoltà, il miglior modo di venirle in aiuto non è quello di dirle cosa fare, quanto piuttosto quello di aiutarla a comprendere la sua situazione e a gestire il problema assumendo da sola e pienamente le responsabilità delle scelte eventuali.” (Carl Rogers, La terapia Centrata sul Cliente 1951).

Carl Rogers individua tre condizioni fondamentali perché la relazione d’aiuto abbia successo e si crei il clima di fiducia indispensabile al cliente per procedere verso una chiarificazione e accettazione dei suoi vissuti emotivi e della sua esperienza, a qualsiasi livello. Queste condizioni sono:

  • Empatia

  • Autenticità

  • Accettazione incondizionata

Empatia: l’empatia è la capacità di sintonizzarsi e comprendere gli stati emotivi e cognitivi della persona. Questa capacità richiede una buona dose di attenzione e sensibilità nell’accogliere i vissuti dell’ interlocutore, anche quando questi possono divergere profondamente per esperienza, valori o idee dai nostri. La capacità di sentire il mondo dell’altro e accettarlo come unico e irripetibile. L’empatia è strettamente connessa alla sospensione del giudizio e di ogni forma di interpretazione. Saper comunicare l’empatia è molto importante, perché genera quel particolare senso di riconoscimento della propria esperienza, che fa sentire l’altro alleviato dalla solitudine esistenziale. L’altro può cogliere la dimensione della condivisione dell’esperienza, ciò è di per sé una esperienza nutriente sia sul livello cognitivo che emotivo. L’empatia produce dei cambiamenti e porta ad una maggiore auto accettazione.

Autenticità: il concetto di autenticità riguarda la capacità di essere spontanei e trasparenti nelle relazioni. Mostrare ciò che realmente c’è, senza, ad esempio, nascondersi dietro il ruolo che in quel momento stiamo ricoprendo. Essere autentici vuol dire esprimere solo ciò che realmente corrisponde al proprio sentire, evitando frasi stereotipate e restando in contatto empatico con il nostro interlocutore.

Accettazione incondizionata: l’accettazione dei vissuti e delle esperienze, astenendosi da ogni forma di interpretazione e /o giudizio, accettare la realtà esistenziale dell’altro e valorizzare l’altro per ciò che è. Accettazione non vuol dire condivisione o approvazione incondizionata di idee, opinioni e sentimenti diversi dai nostri, bensì il riconoscere all’altro la libertà di provarli; è una forma di rispetto profondo dell’altro da sé, e di comprensione profonda.

“La maggior parte degli errori che faccio nelle relazioni interpersonali, la maggior parte dei fallimenti cui sono andato incontro nella mia professione, si possono spiegare col fatto che, per qualche motivo di difesa, mi sono comportato in un modo, mentre in realtà sentivo in un modo del tutto diverso”. (Carl Rogers, La terapia Centrata sul Cliente 1951).

Le tecniche sono utili ma non efficaci se disgiunte dalle qualità umane di chi ascolta. L’esperienza dell’ascolto e della presenza rende più nutriente il nostro modo di essere al mondo e di vivere le relazioni non soltanto professionali ma anche personali.

Il Counseling è dunque un insieme di abilità, atteggiamenti e tecniche per aiutare la persona ad aiutarsi partendo dal presupposto che la persona ha già in sé le risorse necessarie e il Counselor si propone di creare le condizioni per farle emergere.

 

Bibliografia di approfondimento:

“La terapia Centrata sul Cliente” di Carl Rogers

“Counseling” di Marcella Danon

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