Lavoro notturno e malattie cardiovascolari


Le attività lavorative che prevedono turnazioni notturne sono in grado di aumentare il rischio di malattie cardiovascolari
Lavoro notturno e malattie cardiovascolari
Ci sono alcuni mestieri, molto diversi tra loro, che hanno un punto in comune: le turnazioni notturne.
Pensiamo infatti al settore sanitario (infermieri, medici), a molti operai, operatori ecologici, così come ai lavoratori marittimi, ai metronotte, ai fornai.
Negli ultimi anni si stanno moltiplicando gli studi individuano un aumento del rischio cardiovascolare proprio in coloro esposti a turni di notte.
In un recente studio pubblicato nel 2015 su American Journal of Preventive Medicine che ha riguardato 74862 donne osservate dal 1988 al 2010 con attività notturna di almento tre turni al mese, è stato riscontrato un aumento della mortablità per malattie cardivascolari.
Nella autorevole rivista British Medical Journal è stata pubblicata nel 2012 una analisi di 34 ricerche che hanno riguardato 2011935 persone, con evidenza di aumento del rischio di infarto al miocardio (23%), ictus ischemico (5%) rispetto a chi svolge un regolare lavoro senza turni. Se la turnazione prevede delle notti l'aumento delle malattie cardiovascolari emerso dallo studio è del 41%.
Al 2006 (pubblicato su American Journal of Epidemiology) risale un ampio follow up su 233869 persone tra i 40 ed i 79 anni esposte a lavoro solo diurno o che prevede turni di notte. In questi ultimi è stato dimostrato un incremento dei casi di cardiopatia ischemica.
Sono dunque numerose le evidenze statistiche tali da dimostrare che il lavoro a turni è in grado di aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
Quali sono le cause? Nella letteratura scientifica i principali "colpevoli" sono ritenuti lo stress e la alterazione del ritmo sonno/veglia con conseguenti modificazioni sul piano biochimico (in particolare sul metabolismo di trigliceridi e colesterolo, risultati infatti incrementati nei lavoratori notturni).
Se dunque da un lato tutto quanto detto deve mettere in allarme, dall’altro si deve evidenziare il ruolo fondamentale della prevenzione. Una volta conosciuto il rischio a cui i lavoratori notturni si espongono è infatti fondamentale mettere in campo la principale arma a disposizione: lo screening svolto dalla sorveglianza sanitaria.
I lavoratori devono pertanto essere sensibilizzati ad idonee norme comportamentali volte a ridurre i fattori di rischio extra-lavorativi, nonché ad adeguati controlli sanitari per monitorare lo status cardiovascolare.
Da un punto di vista medico-legale, con attenta analisi caso per caso, si potrà richiedere l'inquadramento di un evento cardiovascolare occorso in lavoratore sottoposto a turnazioni notturne quale malattia tutelata da INAIL.

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di Niccolò Maria Sposimo

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