Al via la Cassa integrazione per gli autonomi


Nella Legge di Bilancio 2021 è stata introdotta l’ISCRO per autonomi e professionisti: fino a 800 euro per 6 mesi
Al via la Cassa integrazione per gli autonomi

Nella Legge di Bilancio per il 2021 è stata inserita l’ISCRO, acronimo di indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, destinata ai professionisti e ai lavoratori autonomi.

E’ una Cassa integrazione mirata al sostegno del reddito delle Partite Iva introdotta, al momento, in via sperimentale per il triennio 2021-2023.

Vediamo, allora, cos’è, chi ne ha diritto e quali sono i requisiti per ottenerla.

 

 

 

ISCRO: cos’è?

Nei commi compresi tra il 386 e il 400 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2021 è stata introdotta, in via sperimentale per il triennio 2021-2023, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, il cui acronimo è ISCRO.

Lo scopo è quello di sostenere il reddito di professionisti e lavoratori autonomi, sia iscritti agli ordini professionali che non, che abbiano subito perdite nel 2020 a causa della crisi scatenata dalla pandemia da Covid-19 o che potrebbero subirne anche nei prossimi anni.

L’indennità è erogata dall’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) a favore dei soggetti iscritti alla Gestione separata.

Per la misura sono stati stanziati:
•    70,4 milioni per l’anno 2021;
•    35,1 milioni di euro per l’anno 2022;
•    19,3 milioni di euro per l’anno 2023;
•    3,9 milioni di euro per l’anno 2024.

 

 

ISCRO: requisiti

L’indennità è riconosciuta ai soggetti iscritti alla Gestione separata che “esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo” e che rispettano i seguenti requisiti elencati nel comma 388 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2021:

a) non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;

b) non essere beneficiari di reddito di cittadinanza;

c) avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;

d) aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145 euro, annualmente rivalutato sulla base dell’indice ISTAT;

e) essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;

f) essere titolari di partita IVA attiva da almeno quattro anni, alla data di presentazione della domanda, per la stessa attività per la quale si è attualmente iscritti alla gestione previdenziale attuale.

Attenzione: come indicato dal comma 390, i requisiti indicati dalle lettere a) e b), devono essere mantenuti anche durante la percezione dell’indennità, pena la perdita del sostegno.

Ugualmente, come da comma 395, se si chiude la partita IVA mentre si percepisce la cassa integrazione, l’erogazione del beneficio viene interrotta immediatamente, con eventuale recupero delle mensilità eventualmente già erogate dopo la data in cui è cessata l’attività.

 

 

Ammontare della Cassa integrazione per professionisti e autonomi

L’indennità è pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito certificato dall’Agenzia delle Entrate e viene erogata, previa accettazione della domanda, per sei mensilità.

Il beneficio spetta a decorrere dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda e, però, non comporta l’accredito di contribuzione figurativa.

In termini assoluti, l’ISCRO non può essere in ogni caso superiore agli 800 euro mensili o inferiore ai 250 euro mensili.

Infine, l’indennità percepita non concorre alla formazione del reddito.

 


Come richiedere l’ISCRO

Per ottenere l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa è necessario presentare un’apposita domanda alla Gestione separata INPS in via telematica entro il 31 ottobre di ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.

La domanda deve essere corredata dai documenti che certificano i redditi prodotti per gli anni recedenti utili a stabilire il riconoscimento del beneficio.

Solo dopo un controllo incrociato con i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate per verificare il rispetto dei requisiti identificativi e reddituali da parte del professionista che richiede l’ISCRO, l’Inps potrà dare avvio all’erogazione del contributo.

Attenzione: come da comma 394, la prestazione può essere richiesta una sola volta nel triennio.

 

Articolo del: