Ape sociale e lavoratori precoci, il punto della situazione


Sono state presentate all’Inps quasi 30 mila domande per accedere all’Ape sociale e al pensionamento precoce
Ape sociale e lavoratori precoci, il punto della situazione

L’Inps fa sapere che fino al 26 giugno 2017 sono state presentate quasi 30 mila domande per accedere all’Ape sociale e al pensionamento precoce. Nello specifico, sono state trasmesse più domande per l’accesso all’Ape sociale, quasi il doppio rispetto al pensionamento anticipato per lavoratori precoci. Infatti sono
- 19.348 le domande di certificazione delle condizioni di accesso all’APE sociale;
- 10.644 le domande di certificazione delle condizioni di accesso al pensionamento anticipato per lavoratori precoci.

Le regioni che hanno registrato il maggior numero di presentazione delle domande sono la Lombardia (5.102 domande), il Veneto (3.016 domande), la Sicilia (2.662 domande), il Piemonte (2.371 domande), il Lazio (2.309 domande), la Toscana (2.242 domande) e l’Emilia Romagna (2.216 domande).

L’Ape sociale e il pensionamento anticipato per lavoratori precoci sono diventati operativi a partire dal 17 giugno 2017 dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 maggio 2017, n. 88, e dopo la pubblicazione della circolare Inps n. 100 del 16 giugno 2017 con le prime istruzioni applicative Nella circolare citata sono descritti i soggetti beneficiari, i requisiti, le condizioni per accedere al beneficio e le cause di esclusione e di incompatibilità.

Possono presentare la domanda per l’Ape sociale le persone che abbiano almeno 63 anni di età, che abbiano almeno 30 anni di anzianità contributiva e che si trovino in una delle seguenti condizioni:
• stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale
• assistere da almeno sei mesi il coniuge, la persona unita civilmente o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità
• avere una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74%, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile;
• essere lavoratori dipendenti che, al momento della richiesta di accesso dell’APE sociale, svolgono o abbiano svolto in Italia, da almeno sei anni in via continuativa, una o più delle attività lavorative elencate nell’allegato A del DPCM n. 88 del 2017 considerate faticose e usuranti.

E’ possibile godere dell’Ape anche se si svolge un’attività lavorativa come dipendente, come collaboratore o come lavoratore autonomo purché i redditi percepiti da dipendente e da collaborazione coordinata e continuativa non superino gli 8.000 euro lordi annui mentre quelli derivanti da lavoro autonomo non superino i 4.800 euro lordi annui.

Per conoscere altri dettagli in materia e per farsi assistere nella presentazione della domanda, che deve essere trasmesse esclusivamente in via telematica, è consigliabile rivolgersi a un consulente del lavoro. Cercalo nel nostro sito. Il primo contatto gratuito in studio è gratuito!

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