Aprire una ditta individuale
Quali sono gli elementi distintivi e gli adempimenti fiscali e previdenziali di tale categoria?

Aprire una ditta individuale significa avviare un’attività imprenditoriale con partita Iva da non confondersi con l’apertura della partita Iva come lavoratore autonomo, poiché ci sono differenze sostanziali di natura fiscale e contributiva. La differenza, ovviamente è data dal tipo di attività svolta.
Innanzitutto, con l’apertura della partita Iva come imprenditore individuale occorre iscriversi al Registro delle imprese alla Camera di Commercio. Ci si devono iscrivere obbligatoriamente gli artigiani e i commercianti che hanno avviato un’attività individuale, svolta sia personalmente che con l’ausilio di personale dipendente.
Essendo artigiani (quindi imprenditori che vendono ciò che producono) o commercianti (cioè vendono ciò che acquistano dai fornitori), ci si deve obbligatoriamente iscrivere all’Inps nella sezione specifica destinata agli artigiani e ai commercianti.
Per quanto riguarda il Fisco, l’imprenditore individuale, a differenza del libero professionista, non segue il principio di cassa, ma quello per competenza. In sede di dichiarazione Irpef, si dovrà calcolare la differenza tra i ricavi e i costi dell’esercizio. Non ha importanza il momento dell’incasso della fattura da parte del cliente (principio per cassa), ma il momento in cui i ricavi sono stati fatturati.
A livello generale, è possibile dire che la ditta individuale è la forma giuridica più semplice e meno costosa, e, quindi, presuppone un’attività artigiana o commerciale con un giro d’affari non eccessivamente elevato. Vi è un solo titolare, che è l’unico imprenditore e l’unico responsabile dell’attività d’impresa. Essere responsabile dell’attività di impresa significa essere anche responsabili in caso di insolvenza nei confronti degli eventuali creditori. Il titolare della ditta individuale, in caso di insolvenza, infatti, risponde sia con il patrimonio della ditta stessa che con il suo patrimonio personale.
La costituzione della ditta individuale rispetto ad altre forme giuridiche di impresa ha i suoi vantaggi e svantaggi. Tra i vantaggi ci sono la semplicità degli adempimenti e i minor costi legati alla costituzione dell’impresa, una tenuta semplificata della contabilità e i minor costi di gestione. Tra gli svantaggi troviamo sicuramente la responsabilità illimitata dell’imprenditore (i creditori possono soddisfarsi anche con il patrimonio personale del titolare della ditta individuale) e la limitata affidabilità creditizia.
Per avere informazioni maggiori su vantaggi e svantaggi in merito all’apertura di una ditta individuale e per conoscere le alternative migliori al proprio caso è consigliabile consultare un esperto che possa assisterci sia al momento dell’apertura della partita Iva sia per la successiva tenuta della contabilità.
Innanzitutto, con l’apertura della partita Iva come imprenditore individuale occorre iscriversi al Registro delle imprese alla Camera di Commercio. Ci si devono iscrivere obbligatoriamente gli artigiani e i commercianti che hanno avviato un’attività individuale, svolta sia personalmente che con l’ausilio di personale dipendente.
Essendo artigiani (quindi imprenditori che vendono ciò che producono) o commercianti (cioè vendono ciò che acquistano dai fornitori), ci si deve obbligatoriamente iscrivere all’Inps nella sezione specifica destinata agli artigiani e ai commercianti.
Per quanto riguarda il Fisco, l’imprenditore individuale, a differenza del libero professionista, non segue il principio di cassa, ma quello per competenza. In sede di dichiarazione Irpef, si dovrà calcolare la differenza tra i ricavi e i costi dell’esercizio. Non ha importanza il momento dell’incasso della fattura da parte del cliente (principio per cassa), ma il momento in cui i ricavi sono stati fatturati.
A livello generale, è possibile dire che la ditta individuale è la forma giuridica più semplice e meno costosa, e, quindi, presuppone un’attività artigiana o commerciale con un giro d’affari non eccessivamente elevato. Vi è un solo titolare, che è l’unico imprenditore e l’unico responsabile dell’attività d’impresa. Essere responsabile dell’attività di impresa significa essere anche responsabili in caso di insolvenza nei confronti degli eventuali creditori. Il titolare della ditta individuale, in caso di insolvenza, infatti, risponde sia con il patrimonio della ditta stessa che con il suo patrimonio personale.
La costituzione della ditta individuale rispetto ad altre forme giuridiche di impresa ha i suoi vantaggi e svantaggi. Tra i vantaggi ci sono la semplicità degli adempimenti e i minor costi legati alla costituzione dell’impresa, una tenuta semplificata della contabilità e i minor costi di gestione. Tra gli svantaggi troviamo sicuramente la responsabilità illimitata dell’imprenditore (i creditori possono soddisfarsi anche con il patrimonio personale del titolare della ditta individuale) e la limitata affidabilità creditizia.
Per avere informazioni maggiori su vantaggi e svantaggi in merito all’apertura di una ditta individuale e per conoscere le alternative migliori al proprio caso è consigliabile consultare un esperto che possa assisterci sia al momento dell’apertura della partita Iva sia per la successiva tenuta della contabilità.
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